Asilo. Non si tratta solo di migranti
Venerdì 21 febbraio alle 17.30 presso il Centro pastorale Paolo VI viene presentato il volume della Fondazione Migrantes
Promuovere e mantenere alta l’attenzione su un diritto, quello alla protezione internazionale, che oggi sembra sempre più sotto attacco in Europa e in Italia. È l’obiettivo del Rapporto che, per il terzo anno consecutivo, la Fondazione Migrantes dedica al mondo dei richiedenti asilo e rifugiati. Sono circa 81mila i migranti e rifugiati arrivati in Europa attraverso il Mediterraneo da gennaio a ottobre 2019 (con gli arrivi via terra in Grecia e in territorio spagnolo il totale è di 98mila persone). Si tratta di un dato in diminuzione dal 2016, dopo l’accordo “Ue-Turchia” del 2016 e il memorandum ItaliaLibia del 2017. In diminuzione anche il numero assoluto dei morti/dispersi, con un aumento dell’incidenza di morti/dispersi rispetto agli arrivi, in particolare nel Mediterraneo centrale: da 1 ogni 40 del 2016 a 1 ogni 18 nel 2018-2019. Venerdì 21 febbraio alle 17.30 presso il Centro pastorale Paolo VI viene presentato il volume. Intervengono: Cristina Molfetta (nella foto), antropologa culturale e curatrice del rapporto; Livio Neri, avvocato e membro del consiglio direttivo di Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione); Gianfranco Schiavone, studioso di migrazioni internazionali, tra gli ideatori e fondatori dello Sprar. I diversi capitoli della pubblicazione, dal titolo “Il diritto d’asilo. Report 2019: non si tratta solo di migranti. L’Italia che resiste, l’Italia che accoglie” (a cura di M. Molfetta e C. Marchetti), spaziano dalla dimensione europea a quella nazionale, ma allargano lo sguardo anche alle sponde sud del Mediterraneo. E si fanno guidare dalle parole e dal messaggio del Papa per la 105ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che già nel titolo porta un monito fondamentale: “Non si tratta solo di migranti”, ma appunto di tutti noi, dell’idea di società, umanità, comunità, città e Paese che abbiamo. “La sfida delle migrazioni oggi non riguarda solo l’accoglienza, ma la capacità di costruire un Paese dove le diversità, la presenza di persone di paesi, culture e religioni diverse, sappiano comporsi in una realtà più ricca”, ricorda don Giovanni De Robertis, direttore generale della Fondazione Migrantes, sottolineando che “per troppo tempo forse abbiamo pensato che fosse sufficiente salvare chi annegava (e purtroppo continua ad annegare nell’indifferenza di tanti) e portarlo in qualche porto italiano”. Questo, rileva, “è solo il primo passo” in quanto, come ribadisce il Papa, è necessario anche “proteggere, promuovere, integrare”. “Senza queste azioni – conclude il direttore Migrantes – non c’è neanche vera accoglienza”.