Ascoltare le persone e accompagnarle
Don Fabrizio Maffetti è il nuovo parroco di San Luigi Gonzaga. Arriva in città dopo le esperienze maturate come curato a Gavardo e a Coccaglio. Fa il suo ingresso sabato 19 novembre alle 16
Alle 18 del 14 settembre 1994, dopo una giornata di lavoro come tornitore, don Fabrizio Maffetti faceva il suo ingresso in Seminario nella Seva, la sezione vocazioni adulte. Lo aspettavano “nove anni di studio (ha dovuto terminare la scuola superiore alle Magistrali), di vita comunitaria, di preghiera, di esperienza in varie parrocchie, di amicizie, di entusiasmi, di delusioni, di grandi gioie e anche di dolorose difficoltà”. Quando nel 2003 è stato ordinato ha scelto, per l’immaginetta, una frase del profeta Geremia: “Mi hai sedotto Signore, mi sono lasciato sedurre”. “Se il profeta legge negativamente la sua esperienza, la mia è un’esperienza di meraviglia di fronte a un Dio che si dimostra sempre vicino. Da qui viene la mia voglia di affidarmi a Lui”.
E oggi in una società che lascia poco spazio al silenzio si fatica a trovare Dio nella quotidianità. “C’è sì la difficoltà di mettersi in ascolto, ma c’è anche, nei giovani, il desiderio di riscoprire la spiritualità”. Ci sono anche famiglie con un percorso di fede alle spalle che vivono una grande difficoltà, quella di trasmettere la fede a figli che non sono minimamente interessati. A questo proposito, il vescovo Francesco Beschi durante il convegno dei fidei donum ha spiegato che questi genitori sono “dei veri e propri missionari”. Missionari che, però, hanno bisogno di essere accompagnati di fronte a quello che per loro può rappresentare anche un piccolo/grande fallimento educativo. “Non si devono sentire in colpa, non dobbbiamo farli sentire in colpa. Devono continuare a dare una testimonianza di fede”. E la testimonianza vale più di mille discorsi. “Nel lungo periodo i figli possono anche riscoprire l’aspetto religioso. Poi il mondo giovanile è talmente eterogeneo e, quindi, non ci sono ricette particolari preconfezionate da utilizzare”.
A Gavardo è stato a contatto soprattutto con i giovani e i bambini, a Coccaglio ha unito anche alcuni impegni “da parroco” come la cura degli ammalati, “un servizio che risulterà molto prezioso”. “Fondamentalmente ho imparato a prestare attenzione alle persone che hanno estremamente bisogno di essere ascoltate. Saper ascoltare significa farsi vicino alle persone”.
Don Maffetti parte dall’idea che l’ascolto sia più importante di qualsiasi programma pastorale costruito a tavolino. Il suo obiettivo è quello di comprendere i bisogni e le caratteristiche della parrocchia. Sa benissimo che le nostre comunità si presentano divise al loro interno con molti gruppi attivi e spesso in conflitto fra loro. “La formazione è il punto di partenza. Poi ogni parrocchia ha il suo vissuto e il suo contesto. Non c’è un pacchetto pronto, è opportuno vedere da vicino i bisogni”. Prudenza e fiducia. Don Fabrizio è pronto a iniziare questo nuovo percorso che, molto probabilmente, porterà la parrocchia di San Luigi Gonzaga a collaborare sempre di più anche con le parrocchie di Sant’Angela Merici e di San Polo Storico. Perché i bisogni delle persone, dopo tutto, non sono diversi a poche centinaia di metri di distanza.