Amanda è il vero miracolo della vita
Nel giorno in cui il Concistoro ha ufficializzato per il 14 ottobre la data della canonizzazione di Paolo VI, l'incontro in episcopio tra il vescovo Tremolada e la famiglia della piccola nata grazie all'intercessione del papa bresciano
Ha sgambettato per le sale dell’appartamento del Vescovo, incurante del fatto che in quegli stessi momenti a Roma, papa Francesco comunicava la data della canonizzazione di Paolo VI, grazie al quale Amanda può dare sfogo alla vitalità dei suoi tre anni di vita. Amanda è il miracolo della vita, possibile grazie all’intercessione di Paolo VI, grazie al quale il mondo potrà chiamare santo il Papa bresciano.
Lo scorso 19 maggio, nello stesso momento in cui dal Concistoro di Roma “usciva” l’ufficialità del 14 ottobre come data dalla canonizzazione, facevano il suo ingresso in Episcopio la piccola Amanda, il fratello Riccardo, mamma Vanna Pironato e il marito. Andavano a incontrare il vescovo Tremolada per raccontare anche a lui la loro storia meravigliosa. Amanda non doveva nascere, condannata com’era ancora nel grembo materno da situazioni tanto critiche da spingere i medici a indicare la strada dell’aborto terapeutico. Nonostante l’aggravarsi della situazione Vanna e il marito decidono di portare avanti la gravidanza. Grazie al suggerimento di un ginecologo credente si affidano in preghiera a Paolo VI.
“Paolo VI è entrato nella nostra vita dalla porta di servizio – ha raccontato Vanna al vescovo Pierantonio, che guardava con occhi estasiati la vitalità della piccola Amanda –. Ci è stato suggerito di pregarlo quando la scienza non concedeva più a nostra figlia alcuna speranza. L’ultima chance che ci era concessa era quella di affidarci a qualcuno di più alto”. Vanda e il marito conoscevano poco del Papa bresciano, ma si sono fidati, l’hanno pregato. “Solo dopo questo momento – continua la mamma di Amanda – è venuto anche quello della conoscenza. Piano piano abbiamo scoperto chi c’era dietro la statua di bronzo davanti alla quale ci siamo raccolti in preghiera nella basilica della Grazie”. Da quella preghiera Paolo VI è entrato con forza nella nostra vita, nella loro quotidianità. “Ne parliamo con tutti per cercare di farlo conoscere sempre di più a un numero sempre maggiore di persone – raccontano al Vescovo –. In quest’opera siamo sostenuti anche dal parroco del nostro paese che vuole intitolare la cappella feriale a Paolo VI e sta già sondando la generosità dei parrocchiani per la realizzazione di una statua, per dargli il risalto che merita”.
La conoscenza ha dato a Vanna e al marito una straordinaria consapevolezza: Paolo VI merita la santità non per quello che ha concesso alla piccola Amanda, ma per quella che è stata la sua vita, il suo magistero e soprattutto per la stesura dell’Humanae vitae. “Amanda – continua ancora Vanna, scherzando ma non troppo – potrebbe essere la testimonial ideale della grande enciclica di Paolo VI sulla vita”. E con grande naturalezza ricorda come prima ancora di dire mamma e papà Amanda abbia detto “Paolo”. “La prima bambola che ha ricevuto in dono – racconta la mamma – era stata chiamata Paola proprio in onore alla figura del papa bresciano che aveva permesso il miracolo della nascita di nostra figlia. E per lei è stato naturale pronunciare il nome del Papa che le aveva dato la vita”
Anche il vescovo Pierantonio Tremolada ha ascoltato con commozione il racconto della piccola Amanda. “Sapevamo – ha affermato al termine dell’incontro – che l’annuncio della data di canonizzazione era prossimo, ma riceverlo avendo davanti agli occhi Amanda è stata una grazia particolare”. “Ascoltare il racconto della sua nascita – ha continuato il Vescovo – è stata fonte di grande commozione. Guardando Amanda ci si rende conto di essere davanti al mistero della vita che in lei, grazie anche all’intercessione di Paolo VI, è stato custodito contro ogni logica e vincendo ogni ostacolo questa vita è sbocciata”. L’incontro con Amanda e la sua famiglia lo ha fatto molto pensare: “I loro volti, la loro gioia, lo stesso modo con cui raccontano la loro vicenda straordinaria – racconta – e vedere la piccola che sgambetta sorridente sono i segni che la realtà della santità è molto più ampia di quanto possiamo registrare con i nostri occhi”.