Al via le Agorà giovanili
La domenica di Cristo Re, da quest’anno, si carica di un nuovo significato per la chiesa: Papa Francesco, infatti, ha voluto che la Giornata mondiale della gioventù, quando viene celebrata a livello diocesano, venga ricordata proprio in questa data, invece che in quella tradizionale della domenica delle Palme. Nel cammino di preparazione alla prossima grande Gmg, che si terrà nel 2023 a Lisbona, ecco quindi l’appuntamento di quest’anno, fissato per domenica 21 novembre, che avrà per titolo: “Alzati! Ti costituisco testimone di quel che hai visto!”.
Una veglia di preghiera. Nella nostra diocesi, mentre rimarrà fisso l’appuntamento con la Veglia delle Palme, l’occasione per vivere la XXXVI Gmg in comunione con la Chiesa universale sarà dato dall’inizio ufficiale delle prime Agorà giovanili. Per la serata di domenica 21 è prevista, nelle singole Agorà, una veglia di preghiera, che avrà come filo conduttore proprio il messaggio di Papa Francesco. Il Santo Padre invita i giovani a meditare sulla conversione di San Paolo, che da “persecutore giustiziere” diventa “discepolo testimone”. Rileggendo l’episodio della sua conversione sulla via di Damasco, guida i giovani alla scoperta dell’amore incondizionato di Dio per ogni uomo. “Il Signore – scrive Francesco – sceglie uno che addirittura lo perseguita, completamente ostile a Lui e ai suoi. Ma non esiste persona che per Dio sia irrecuperabile. Attraverso l’incontro personale con Lui è sempre possibile ricominciare. Nessun giovane è fuori della portata della grazia e della misericordia di Dio”. E continua offrendo ai giovani alcune indicazioni concrete su come “alzarsi” e “diventare testimoni” nei confronti dei tanti coetanei che incontrano: “alzati e testimonia l’amore e il rispetto che è possibile instaurare nelle relazioni umane”; “alzati e testimonia che le esistenze fallite possono essere ricostruite, che le persone già morte nello spirito possono risorgere”.
Le Agorà giovanili. Ma cosa sono le Agorà giovanili e cosa significa questo appuntamento che segna il loro inizio? Si tratta della prima fra le proposte concrete emerse da “Futuro Prossimo”, le Linee di Pastorale giovanile vocazionale proposte dal vescovo Pierantonio nel gennaio 2020 e che – a causa della Pandemia – hanno subito un brusco stop. Nel tratteggiarne il senso e la forma delle Agorà il Vescovo usava queste parole: “Mi preme anzitutto che si vengano a costituire sul territorio della nostra diocesi, con grande libertà, senza obbligo e senza premura, ma con coraggio e decisione équipe o gruppi giovanili di progettazione e di azione pastorale. Le chiameremo Agorà. Saranno luoghi in cui i giovani potranno dare concretezza al loro protagonismo responsabile e creativo, nella dinamica generativa del Vangelo”.
Il percorso. Il cammino delle nascenti Agorà si inserisce naturalmente nel percorso iniziato dopo l’uscita dell’esortazione “Christus Vivit” che impegna gli oratori lombardi e le Chiese Lombarde in un percorso di rinnovamento della pastorale giovanile. In questo senso, l’appuntamento delle Agorà entra in relazione con l’incontro “Giovani e Vescovi”, vissuto la scorsa settimana nel Duomo di Milano e vuole diventare un’occasione locale di fraternità progettuale con i giovani e per i giovani. “Alzati!” allora diventa un invito da accogliere: perché una pastorale “da seduti” è certamente impossibile.