Accogliere. L'invito del Vescovo
Tremolada ha consegnato quattro parole ai volontari delle 20 comunità accoglienti 135 richiedenti asilo: grazie, avanti, attenti e coraggiosi
Ottanta volontari in rappresentanza di venti comunità attualmente accoglienti 135 richiedenti asilo si sono incontrati sabato 16 marzo al Centro pastorale Paolo VI. All’incontro, promosso dalla Caritas Diocesana e dalla cooperativa Kemay e finalizzato a tracciare un bilancio sull’esperienza di accoglienza realizzata e a ipotizzare linee di sviluppo futuro, ha preso parte anche il vescovo Tremolada: quattro sono le parole che ha proposto per avvalorare il cammino di accoglienza intrapreso e orientare le scelte future, anche alla luce del Decreto sicurezza e immigrazione (Legge 132- 2018). Al “Grazie” mons. Tremolada ha consegnato il cammino intrapreso: “Grazie innanzitutto a voi, perché quello che stiamo facendo è molto in linea con il Vangelo. Dovremo essere grati anche a coloro che stiamo accogliendo, superando quella convinzione che noi diamo soltanto: noi mentre accogliamo le persone, riceviamo ciò che ci portano. Consentiamo loro di donarci quello che sono. Non è retorica! Anche se… il contesto è così drastico che fatica ad accogliere la persona, figuriamoci ciò che la persona porta”.
Avanti, attenti e coraggiosi. Rispetto al futuro, la parola-faro è stata “Avanti”: “Dobbiamo continuare in questa direzione. Non possiamo recedere. Non possiamo fare passi indietro rispetto a quello che stiamo facendo. Con tutto quello che questo comporta”. Un andare avanti convinto, che mons. Tremolada ha specificato con altre due parole, due aggettivi che si rinforzano l’un l’altro: “attenti” e “coraggiosi”. “Attenti a conoscere bene come stanno le cose anche dal punto di vista normativo, nel capire la normativa emanata” e “coraggiosi nel confronto anche dell’opinione pubblica, nel tenere le posizioni e nel giustificare il nostro comportamento alla luce dei sentimenti di umanità che non possono venire meno”. Grazie, avanti, attenti e coraggiosi: quattro parole-faro che hanno fatto da fulcro a un incontro, moderato da Don Maurizio Rinaldi, coordinatore dell’Area Pastorale della società e Direttore di Caritas diocesana, che ha visto la relazione di Stefano Savoldi (presidente Cooperativa Kemay) rispetto al “Passato, presente e futuro del sistema di microaccoglienza dei richiedenti asilo” e di Giuditta Serra (operatrice Kemay) rispetto a “Le novità per il diritto di asilo in Italia. Quali prospettive per l’accoglienza dei richiedenti asilo”.
Approdi. In chiusura, la presentazione del progetto “Approdi”, un insieme di proposte, ideate e condotte dalla cooperativa Kemay, per la promozione di una cultura dell’incontro per ragazzi, giovani e comunità: un altro modo per fa risuonare quel “io spero in Te per noi” (Gabriel Marcel) che ha fatto da sottile filo rosso dell’incontro.