8x1000: il bene fatto bene
Don Maurizio Funazzi, responsabile diocesano del servizio per la promozione e il sostegno economico alla Chiesa: “Necessario comunicare quanto anche a Brescia si fa con queste risorse
Don Funazzi, responsabile diocesano del servizio per la promozione e il sostegno economico alla Chiesa
“E’ importante raccontare al meglio cosa riesce a realizzare la Chiesa con ciò che i cittadini, attraverso la firma dell’8xmille, decidono liberamente di assegnarle”. Don Maurizio Funazzi, parroco delle comunità di San Giovanni e dei Santi Faustino e Giovita in città e responsabile diocesano del servizio per la promozione e il sostegno economico alla Chiesa, parte da questo presupposto, a pochi giorni dalla celebrazione della la Giornata Nazionale dell’8xmille del 6 maggio scorso, per sottolineare una volta di più quanto sia importante mettere in risalto “il bene fatto bene” grazie alle risorse su cui anche la Chiesa bresciana può contare grazie a questo sistema entrato in vigore a partire dagli anni Novanta del secolo scorso. “E’ bene – continua – che tutti, anche quelli un po’ più restii ad apporre la loro firma sulla dichiarazione dei redditi per destinare l’8xmille dell’Irpef alla Chiesa cattolica, sappiano quanto bene è possibile fare con queste risorse”. E’ per questo che sin dall’istituzione dell’8xmille la Chiesa bresciana si è impegnata per comunicare con puntualità le opere realizzate.
Due, ricorda ancora don Funazzi, sono i “filoni” attraverso cui vengono erogati alle Chiese locali i fondi dell’8xmille da parte della Cei. C’è quello delle assegnazioni che da Roma vengono fatte alle singole diocesi, e c’è quello degli aiuti che la Conferenza episcopale, attingendo sempre all’8xmille, garantisce per la tutela dei beni culturali ecclesiastici e la realizzazione di strutture con scopi formativi. “Nel primo caso – sottolinea il responsabile diocesano del Servizio – è la Diocesi che decide come suddividere le risorse tra esigenze di culto e di pastorale e interventi caritativi; nel secondo caso la Chiesa locale, attraverso i competenti uffici, analizza e valuta le richieste di interventi provenienti dalle diverse parrocchie in vista dell’accesso ai contributi gestiti direttamente da Roma”. Complessivamente i due filoni hanno “portato” a Brescia lo scorso anno quasi 5 milioni di euro dell’8xmille, 3,5 come assegnazione diretta e quasi 1,2 giunti da Roma per interventi strutturali (come da note allegate, ndr)
“Particolarmente significativi – continua ancora don Funazzi – sono stati gli interventi che la Chiesa bresciana ha potuto sostenere nel campo della carità e della risposta ai bisogni primari di un numero sempre maggiore di persone. Grazie ai fondi dell’8xmille assegnati direttamente alla nostra Diocesi, la Caritas ha potuto rinnovare il suo impegno con il rifugio E lo avvolse in fasce, negli spazi dell’ex seminario diocesano di via Bollani, e con la Mensa Madre Eugenia Menni, voluta nel 2000 come opera segno del Giubileo di quell’anno e diventata punto di riferimento della carità bresciana”. Quelli elencati da don Funazzi sono progetti che mettono al centro la persona, non limitandosi alla semplice erogazione di un servizio. “Grazie anche i fondi dell’8xmille – afferma – non vengono garantito solo un luogo sicuro in cui trascorrere la notte e un pasto caldo, ma anche percorsi per permettere a tante persone di riprendere in mano la propria vita”.
Fra gli interventi realizzati grazie ai fondi gestiti da Roma, ricorda ancora il sacerdote, la parrocchia cittadina di S. Alessandro, con un aiuto di 420mila euro, ha potuto intervenire sulla canonica e su altri ambienti parrocchiali, così come la comunità parrocchiale di Orzinuovi, con 430mila, ha potuto affrontare i lavori di ricostruzione dell’oratorio Jolly.
“Si tratta solo di alcuni esempi – conclude don Funazzi che invita chiunque a consultare il sito sovvenire.chiesacattolica.it – che raccontano di quanto bene si possa fare utilizzando la possibilità data ai contribuenti di stabile come utilizzare parte di quanto già pagano con l’Irpef”.