50x3: la carità è incipiente, ma può migliorare
Chi è incipiente? Qual è una fede incipiente? Siamo noi, sul punto di partenza, in stato di avanzamento, con buoni margini di miglioramento. Possiamo considerarci tutti, nel 2021, dopo 50 anni, un po’ incipienti? Ancora sul punto di partenza, in stato di avanzamento, con buoni margini di miglioramento? Sì!” Così, nel 2021, in occasione dei 50 anni di Caritas italiana, prendeva il via il progetto di Caritas diocesana, sostenuto con il contributo dell’8x1000, “50perTRE. Carità incipienti”. “L’intenzione - scriveva don Maurizio Rinaldi, direttore di Caritas diocesana - è quella di attivare un percorso. E il percorso avrà esattamente questo titolo: da qui in poi, quando vedrete 50perTRE, insieme per, carità incipienti, vuol dire che siamo sul percorso. E voi direte: dove andiamo? Non so esattamente. Però cominciamo ad assumere l’idea di trovare la nostra postura nella Chiesa, come credenti, come Chiesa. All’interno di questa postura cerchiamo di ricollocarci come Caritas rispetto a un compito che ci viene confermato, ma un compito che dobbiamo elaborare relativamente alla sua attuazione”. Sono diversi e molteplici gli obiettivi:
l’accompagnamento delle caritas parrocchiali in un percorso di rilettura/discernimento della propria identità alla luce del percorso di 50 anni di carità, del messaggio di Papa Francesco (26 giugno 2021) e dell’orizzonte ecclesiale in cui l’oggi di Caritas si inserisce; la realizzazione di un percorso di formazione e accompagnamento degli operatori della Caritas diocesana di Brescia e delle figure dei formatori della Caritas diocesana di Brescia secondo il paradigma dell’“antifragilità” (Missione Emmaus, 2020); la promozione di attività/iniziative che, sempre nel solco della definizione dell’identità di Caritas all’interno della definizione dell’identità ecclesiale, rendano porose le comunità rispetto al paradigma dell’antifragilità.
Le suddette finalità, che intercettano caritas parrocchiali, operatori/formatori di Caritas diocesana, comunità, trovano ulteriore valore se considerate anche all’interno del contesto bresciano, chiamato a organizzare per il 2022 la Biennale della Prossimità e per il 2023 insieme a Bergamo l’Anno internazionale della cultura. Il contesto in cui la proposta progettuale prende le mosse è caratterizzato dalla revisione dell’asset organizzativo e pastorale della Diocesi di Brescia, che dal 2018 assume una configurazione in tre Aree pastorali (Mondalità, Società, Crescita della persona) che vedono Caritas Diocesana Brescia parte integrante dell’Area pastorale della Società.