40 anni di servizio civile
Tre momenti organizzati dalla Caritas diocesana per ricordare e rinnovare la straordinaria intuizione del Servizi civile
Dopo aver rischiato alcuni anni fa di essere cancellato dai tagli delle leggi di stabilità, negli ultimi anni l’istituto del servizio civile è stato rilanciato fino ad essere nel 2017 oggetto di una riforma (d.l. 40/17) volta ad estenderne gli ambiti di intervento e le opportunità di accesso per i giovani. Questa svolta sarà tanto positiva e fruttuosa quanto più l’esperienza di servizio civile saprà tradurre e rendere attuali i valori di difesa non violenta della Patria, di partecipazione civile e di servizio che ne hanno fatto la storia. Per predisporre al meglio il futuro “servizio civile universale” che verrà è opportuno dunque sostare e riflettere sull’eredità del passato per assicurare la continuità di una storia che si è rivelata feconda. La radice del servizio civile sta nell’esperienza dell’obiezione di coscienza al servizio militare che nell’Italia repubblicana prende avvio già nel 1948 con l’obiezione di Pietro Pinna e trova nel movimento nonviolento fondato da Aldo Capitini nel 1950 un luogo di elaborazione delle ragioni dell’obiezione e della promozione attiva della pace. Il movimento degli obiettori di coscienza, in antitesi e aperta critica contro la folle corsa agli armamenti della guerra fredda, ha rappresentato un pungolo sia per la politica, sia per la società civile sia per la Chiesa. Basti ricordare, per quanto riguarda quest’ultima, il contributo di personalità scomode quali don Primo Mazzolari e don Milani, ma anche i passi avanti della Chiesa ufficiale con l’enciclica Populorum Progressio di Paolo VI e con la riscoperta delle esperienze di obiezione di coscienza attuate in ambito cristiano fin dai primi tempi a partire da San Massimiliano.
Ci vogliono oltre 20 anni perché venga approvata una legge (l.772/72) che riconosca l’obiezione di coscienza. In ambito ecclesiale la svolta arriva nel 1976, quando nel convegno sulla “Evangelizzazione e promozione umana” la Chiesa Italiana indica il servizio civile come “scelta esemplare e preferenziale per i cristiani”. In quella occasione Caritas Italiana riceve il compito di promuovere l’obiezione di coscienza e il servizio civile quale forma di servizio alternativo al servizio militare. Un anno dopo, nel 1977 Caritas Italiana firma la convenzione per il servizio civile degli obiettori di coscienza e partono i primi obiettori in servizio. Da allora e sino al 2005, quando la leva è stata sospesa, oltre 100.000 giovani hanno scelto la strada dell'obiezione di coscienza con Caritas Italiana. Circa 3.000 di questi lo hanno svolto con Caritas diocesana di Brescia. Forte di questa eredità, la Caritas prosegue ancora oggi con rinnovata convinzione il proprio impegno sul versante del Servizio civile nazionale (l. 64/2001). Si tratta di una proposta scelta liberamente dal giovane della durata di 12 mesi, articolata su più aree d'intervento: dalla promozione delle relazioni, dei diritti umani e di cittadinanza al sostegno delle persone in stato di disagio, alla sfida dell'immigrazione.
Dal 2001 ad oggi oltre 6.000 giovani hanno svolto il servizio civile volontario presso Caritas Italiana e alcune centinaia presso la Caritas diocesana di Brescia. Tra memoria e profezia, guardando ai primi 40 anni di servizio civile, si propongono tre diversi appuntamenti:
- un momento di approfondimento culturale sul significato storico, la portata profetica e la l’attualità dell’obiezione di coscienza e del servizio civile;
- un incontro informativo per tutti i giovani interessati a svolgere in futuro il servizio civile;
- una reunion per tutti coloro che a Brescia hanno fatto parte di questa storia.
Venerdì 5 maggio alle 18.30 si terrà "Storia, memoria e profezia dell'obiezione di coscienza e del servizio civile" presso la Sala Libretti del Giornale di Brescia (via Solferino, 22). L’incontro, coordinato dal direttore del Giornale di Brescia Nunzia Vallini, verterà sull’approfondimento della storia dell’obiezione di coscienza e del servizio civile e sul rilievo che ha avuto nella realtà locale della Chiesa e della società civile di Brescia. Dalla fucina di questa esperienza si sono formati molti giovani che poi hanno proseguito il loro impegno fondando cooperative sociali, ong internazionali, partecipando attivamente alla vita delle istituzioni, dell’associazionismo, della filantropia e del volontariato. Molte esperienze di frontiera sul piano dei servizi e dell’innovazione sociale sono nate grazie a questa inedita combinazione di giovani leve accolte in gran numero dentro le organizzazioni pubbliche e della società civile. Riconoscere i tratti salienti di questa storia di successo, il suo DNA e il suo vivace e peculiare sviluppo nella realtà di Brescia rappresenta un passaggio culturale importante e generativo per ripensare le opportunità e i modi di coinvolgimento dei giovani oggi. Parteciperanno al seminario alcune figure significative che nell’ambito della diocesi fanno parte di questa storia e porteranno il loro contributo per ritesserne i fili e aiutare a riconoscerne il valore profetico.
Mercoledì 10 maggio alle 10.00 si terrà "Il servizio civile che sarà: incontro formativo sul nuovo bando e sulle opportunità di caritas diocesana di Brescia", presso la Sede della Caritas Diocesana di Brescia (p.zza martiri di Belfiore, 4), un incontro informativo per i giovani interessati a svolgere servizio civile. A maggio l’Ufficio Nazionale del Servizio Civile emanerà un nuovo bando. Potranno aderire i giovani tra i 18 e i 28 anni di cittadinanza italiana e non italiana. La Caritas diocesana di Brescia ha presentato tre progetti per complessivi 40 posti di servizio civile in Brescia e provincia. Questi progetti consentiranno ai giovani di svolgere il servizio civile nei settori del disagio adulto (mense, dormitori, centri d’ascolto, comunità di vita), dei minori (comunità educative minorili, C.A.G., associazioni di promozione dei bambini) e della disabilità (strutture residenziali e centri diurni per persone disabili). Durante l’incontro verranno fornite le informazioni tecniche generali riguardanti modalità e procedure di adesione e selezione al servizio civile e informazioni sui progetti specifici promossi dalla Caritas diocesana di Brescia.
Venerdì 26 maggio alle 20.00 si terrà "1977.2017 Reunion. Siamo noi. Quelli del servizio civile e dell'A.V.S.". La "Reunion" vuole essere un’occasione di incontro per coloro che hanno condiviso una parte di questa lunga e corposa storia per riconoscerne l’importanza e il valore. Insieme per ritrovarsi, ricordare e riconoscere. E’ una iniziativa che si inserisce nell’ambito di “Aspettando il Festival”- Corpus Hominis. Ci saranno i primi storici obiettori di coscienza al servizio militare, quelli che si sono inseriti nel solco di percorso di obiezione oramai istituzionalizzato e quelli che hanno svolto il servizio civile volontario dopo la fine dell’obbligo di leva. Ci sarà anche chi ha partecipato all’anno di volontariato sociale, esperienza di avanguardia attivata dalla Caritas per superare alcune limitazioni del servizio civile: quella delle donne fino al 2001 e quella dei soli cittadini italiani fino a pochi anni fa.
Ci saranno responsabili e operatori della rete ecclesiale di centri operativi che hanno ospitato insieme alla Caritas Diocesana di Brescia circa 3.000 giovani e che ancora oggi portano avanti queste esperienza. Ciascuno di loro, in tempi e modi diversi, si è misurato con questa esperienza di servizio che ha radici nella cultura della pace, della solidarietà e della nonviolenza, che in molti casi si è rivelata importante nel proprio percorso di crescita. Il luogo del ritrovarsi è il BrixiaForum (via Caprera, 5), storica location di mostre internazionali di armi, che ospiterà questa volta i protagonisti di una storia di non violenza e difesa non armata della Patria venerdì 26 Maggio alle 20.00. Per favorire lo scambio e la socialità, la serata sarà condotta nella modalità del “word cafè”.
In una cornice informale, seduti attorno a tavoli rotondi apparecchiati per l’occasione, gli invitati potranno ritrovare amici e compagni conosciuti durante il periodo di servizio, rievocare le loro esperienze e insieme condividere gli aspetti di valore di questa eredità. Il vescovo Luciano sarà presente per ascoltare i racconti e ricordare l’importanza che questa storia ha avuto e può ancora avere per la Chiesa e per le comunità bresciane. La partecipazione all’evento è gratuita. Si può aderire telefonando alla Caritas diocesana di Brescia (tel. 030/3757746), inviando una mail a reunion@caritasbrescia.it oppure compilando il form d’iscrizione presente sul sito http://www.brescia.caritas.it.