100 anni di vita contemplativa
“Sono grata al Signore per avermi portato fino a qui. Per me è un enorme traguardo”. Il 9 settembre del 1921 nasceva suor Elena che, dal 1970, abita nel monastero della Visitazione a Costalunga con altre 13 religiose. A ottobre festeggerà i 75 anni di professione
Sono luminosi e pieni di vita gli occhi delle suore che ti accolgono quando arrivi al Monastero della Visitazione, nella zona nord della città, a Costalunga. Ed è proprio in questo luogo di silenzio e contemplazione che, con altre 13 Sorelle, abita una delle persone più longeve della nostra città: Clara Favero, nome di battesimo di suor Elena, nata a Brescia il 9 settembre 1921. Sì, 1921, esattamente 100 anni fa. È a questa donna umile e semplice che abbiamo rivolto qualche domanda. “Suor Elena avrà anche cento anni, ma è ancora assolutamente presente – racconta un’altra suora del Monastero, che tra l’altro è stata alunna della centenaria ai tempi delle Orsoline –. A ottobre festeggerà i 75 anni di professione e, nonostante l’età, partecipa sempre a tutte le preghiere del mattino e della sera. È una parte molto attiva e importante della nostra comunità”. Le Visitandine vennero fondate da San Francesco di Sales e da Santa Giovanna di Chantal il 1610. Nella nostra diocesi il primo monastero salesiano fu fondato a Salò nel 1712, poi a Darfo nel 1721 e anche a Brescia nel 1818. Risale proprio a San Francesco di Sales lo stemma dell’Ordine: un cuore trafitto da spada con una corona di spine che lo circonda e sopra i nomi di Gesù e Maria: allusione alla devozione del S. Cuore, di cui fu apostola una visitandina, S. Maria Alacoque. Continuarono, attraverso i secoli, la testimonianza della validità della dottrina spirituale di S. Francesco di Sales e ne favorirono la diffusione attraverso le ripetute edizioni dei suoi scritti.
Suor Elena, come si sente ad essere arrivata ai 100 anni?
Sono grata al Signore per avermi portato fino a qui. Sono mesi che ricordo a tutti quelli che incontro che a brevissimo compirò 100 anni: per me è un enorme traguardo.
Mi parli della sua scelta di diventare suora: come ha capito che questa era la sua vocazione?
Avevo solo 18 anni quando ho sentito che questa era la mia strada. Avevo appena concluso le scuole magistrali e avevo cominciato a lavorare all’istituto “Francesco Baracca” di Loreto: facevo l’insegnante per gli Orfani degli Aviatori. Un giorno, nel parlare con quella che allora era la direttrice dell’istituto, mi ha chiesto: “La signorina Clara non ha il suo bello (il suo fidanzato, ndr)?”. No, io non lo avevo. Dopo questa conversazione, così semplice ma anche così importante per me, sono andata nella mia stanza, mi sono messa davanti alla finestra che dava proprio sul mare Adriatico e, mentre guardavo il panorama, ho pensato ad alta voce: “Io non voglio sposarmi: tutte le mie sorelle lo faranno, e anche i miei fratelli, ma io no. Non è la mia strada”. E di colpo ho sentito dentro di me la chiamata: dovevo prendere i voti.
E come mai ha scelto proprio Elena come nome?
Una delle mie sorelle si chiamava così: è morta quando era ancora molto piccola, quindi quando è stato il momento di decidere il mio nome da suora ho scelto questo.
Da quando è suora ha sempre fatto parte dell’Ordine della Visitazione?
No. Prima appartenevo all’Ordine delle Suore Orsoline: ero un’insegnante e sono anche diventata preside.
E come mai ha cambiato Ordine?
Con il Concilio Vaticano II, che venne chiuso alla fine del 1965, vennero aboliti tutti gli ordini di mezza clausura, come in quel periodo erano le Orsoline. Da quel momento gli ordini e le singole suore potevano decidere se dedicarsi a una vita completamente attiva oppure totalmente contemplativa. Così io e altre mie due Sorelle abbiamo lasciato l’Ordine delle Orsoline, “convertito” a uno stile di vita del tutto attivo, e ci siamo unite a quello della Visitazione, che era e rimane contemplativo.
Mi permetto di farle un’ultima domanda: si è mai pentita di questa scelta?
Assolutamente no. Sono qui dal 15 luglio 1970: ormai sono più di 50 anni. E ci tornerei.