Il Progetto Verziano spegne 12 candeline
Il Progetto Verziano nasce nel 2011 con l’intento di realizzare un’ampia e articolata azione di sensibilizzazione sul tema dell’integrazione tra realtà carceraria e società civile e per scomporre gli stereotipi ed i pregiudizi e favorire l’inclusione sociale. Dopo il successo della fase sperimentale, Compagnia Lyria in collaborazione con Ministero di Giustizia Casa di Reclusione Verziano Brescia, lo ripropone negli anni a seguire arricchito di innovativi metodi educativi, utilizzando come strumento principale lo stimolo culturale e avvicinando nuove fasce di popolazione alla pratica artistica con modalità inclusive che pongano al centro il valore della cittadinanza, la capacità di intessere relazioni sociali, civili, comunitarie, riducendo i pregiudizi nei confronti delle persone in stato di detenzione e promuovendo una cittadinanza attiva.
Il Progetto Verziano nel 2023 arriverà a realizzare la sua 12esima edizione, da gennaio a luglio 2023. Arte e cultura, movimento e parola, strumenti di prevenzione e socializzazione che influenzano la salute e il benessere in tutte le forme di fragilità, da sempre al centro del nostro lavoro. Questo parla di salute e cura, di fragilità, resilienza, solidarietà ed inclusione, attraverso uno strumento di eccellenza come l’arte in grado di oltrepassare tutti i muri ed avvicinarci gli uni agli altri.
"In quest’epoca - sottolineano gli orghanizzatori - tutti abbiamo vissuto in condizioni di distanziamento sociale se non di vero e proprio isolamento e abbiamo visto, dai nostri piccoli osservatori, i segni che tale condizione determina. Questo ci ha permesso di comprendere ancora di più come lo stare in relazione sia elemento fondativo per la costruzione dell’identità personale e del nostro essere umani nel mondo. Per questo si ritiene necessario ed urgente continuare a portare attenzione ai contesti di maggiore vulnerabilità, come il carcere e la scuola. Diviene quindi necessario riallacciare legami, per non trascurare e/o interrompere le vie d’accesso costruite in questi anni per realizzare ponti e accorciare le distanze tra chi è 'dentro' e chi è 'fuori'. Se ognuno di noi è stato colpito dalla penosa situazione circostante, sappiamo bene dagli scambi avuti nel corso dell’anno con i detenuti, come questo sia stato maggiormente impattante all’interno della casa di reclusione. Se in una prima fase pandemica questa condizione ci ha avvicinato, ci ha fatto sentire più simili, con l’andare del tempo sono emerse quelle discrepanze significative che ci hanno permesso di cogliere, come campanello di allarme, la necessità di continuare a lavorare sulla relazione co-empatica, attraverso il movimento, la parola e l’immagine per ridurre quel pregiudizio che porterebbe ad inasprire le disuguaglianze. Tutto questo è possibile grazie a chi, in questi anni, ha creduto nella forza del Progetto, gli enti che ci hanno sostenuto, la fiducia che abbiamo a poco a poco coltivato e fatto crescere. Inoltre, abbiamo potuto realizzare questo perché da sempre abbiamo condiviso gli obiettivi con la Direzione e l'Area Educativa di Ministero di Giustizia Casa di Reclusione Verziano Brescia, che ha saputo comprendere, valorizzare ed essere partecipe attivo nel raggiungimento di quest’ultimi. La cultura come sinonimo di bellezza per eccellenza, quando parliamo di quest’ultima pensiamo alle varie forme di arte che si mescolano con la società. Cultura che racconta e fa da megafono e sviluppo per un’autentica inclusione sociale. Per questo riteniamo sia importante l’incontro con i giovani, proponendo agli Istituti Superiori di Brescia attività che coinvolgano gli studenti, per intessere un nuovo scambio, una conoscenza che arricchisca e promuova la crescita individuale e collettiva. Fare incontrare queste vulnerabilità, giovani e detenuti, per far emergere le loro potenzialità ed espandere la forza trasformatrice determinata dall’incontro e dall'esperienza personale e diretta".