Scoprire il Museo diocesano... al buio
Inaugurato nei giorni scorsi in via Gasparo da Salò il percorso per non vedenti e la sala multisensoriale
Dallo scorso 25 febbraio, il primo piano del Museo Diocesano di Brescia accoglie un percorso permanente per non vedenti e una stanza multisensoriale al buio, dal titolo “Nella bottega del Moretto”. L’iniziativa presenta due momenti principali di interazione, prevedendo un percorso guidato per non vedenti che si snoda lungo i corridoi delle collezioni del Museo, alla scoperta di opere e oggetti rappresentativi, come calici della fine del XIX secolo e pianete in velluto del primo ventennio del XX secolo, passando, in collegamento con la Via del Romanino, dal San Girolamo del XVI secolo rappresentato da una tavola tattile, fino a culminare in una sala multisensoriale fruibile da tutti, “Nella bottega del Moretto”, appunto, nella quale si racconta attraverso tutti i sensi, udito, olfatto, tatto, gusto e vista - quest’ultima in modo meno prevalente -, l’opera “La Madonna col Bambino in gloria, San Giovanni Evangelista, il beato Lorenzo Giustiniani e l’allegoria della Sapienza Divina”, la tela dipinta tra il 1520 e il 1545 da Alessandro Bonvicino, detto il Moretto, e presente nelle collezioni del Museo Diocesano di Brescia.
La sala immersa nel buio si presenta come una capsula rivestita di velluto blu scuro, che isola il visitatore dal mondo. Lo spazio è suddiviso in tre zone: nella prima, s’incontrano tre box sensoriali, attraverso i quali, utilizzando solo il tatto, il visitatore potrà vivere la sensazione di essere nella bottega del maestro cinquecentesco bresciano, toccando i ‘suoi’ pennelli, la cornice con i suoi rilievi e la tela del quadro. La seconda racconta l’opera d’arte stessa. In un totem centrale diviso in quattro spicchi, si può toccare il tessuto dell’abito della Divina sapienza, la tiara e la corteccia del corbezzolo, l’albero che compare sulla destra dell’impianto figurativo del quadro. Nella terza, un totem posizionato vicino alla proiezione dell’opera del Moretto svela infine la tavola tattile con la riproduzione a rilievo del dipinto per permettere al pubblico di “vederla” anche col tatto.
Per tutto il percorso, il visitatore è accompagnato dalla voce di un attore che, impersonificando il Moretto stesso, lo conduce all’interno della bottega alla scoperta del suo lavoro. Lungo il percorso, inquadrando un QR Code è possibile, per i non vedenti accompagnati, ascoltare le descrizioni delle opere. Il Percorso al buio, realizzato in collaborazione con l’Uici - Unione italiana ciechi e ipovedenti e “Arte con Noi”, permette di scoprire le opere delle collezioni attraverso una nuova modalità di fruizione esaltata dal tatto, una modalità ancora poco esplorata nei contesti museali ed è parte del “Focus inclusività”.