Piazza Vittoria: set d'interesse per i registi
Un viaggio alla riscoperta dei film girati a Brescia
Non sono nè il Castello, nè il Foro Romano, nemmeno la monumentale piazza Paolo VI o la splendida piazza della Loggia ad essere le regine del cinema girato a Brescia. Di tanti scorci, luoghi e angoli suggestivi che offre la nostra Città, il luogo da sempre più "cinematografato" è piazza della Vittoria. La location prediletta dal cinema è lo spazio tra i palazzi Art Decò progettati dall'architetto Marcello Piacentini e realizzati sulle macerie del quartiere delle Pescherie. Non è un caso che il regista americano Michael Mann abbia girato alcune scene del suo film sulla vita di Enzo Ferrari (interpretato da Adam Driver) tra il 10 e l'11 ottobre di quest'anno proprio in questo luogo. La piazza, nata come slancio di modernità in epoca fascista, era pensata con tutti i servizi di una città nuova: banche, assicurazioni, bar, ristoranti e un nuovissimo cinema, il Palazzo di via IV Novembre, perso durante i bombardamenti del 1944 e rifatto sotto il portico con il nome di Cinema Adria nel 1947. Il "Cine Palazzo" ospitò D'Annunzio nell'unica volta che si recò in un cinematografo per vedere un film, si trattava di Eskimo di Van Dyke nel 1933. L'anno prima, il 1 novembre 1932, piazza Vittoria esordì al cinema. Per la sua inaugurazione fu protagonista di due cinegiornali dell'Isituto Luce: uno muto e breve che mostra i nuovi monumeti, il torrione INA (primo grattacielo d'Italia) e la folla in attesa; uno sonoro, più lungo, con il confuso discorso inaugurale di Mussolini dall'arengario. Dal 1933 la piazza sarà ripresa quasi ogni anno per la punzonatura delle Mille Miglia, fino al 1957, anno in cui è ambientata la scena del film di Mann su Ferrari e anno del tragico incidente che pose fine alla gara di velocità. Si contano in quegli anni una ventina di cinegiornali sulla famosa gara automobilistica.
Per il suo valore storico e architettonico piazza Vittoria diventa set d'interesse per i registi che decidono di girare i loro film a Brescia. Il primo ad utilizzare questa location è Massimo Dallamano che, sull'onda del successo del film La polizia sta a guardare (1973) prodotto e diretto da Roberto Infascelli, girato del tutto a Brescia, è invitato a dirigere nella nostra città un nuovo film poliziottesco. Entrambe le pellicole sono film di culto del cinema di genere, sia per i contenuti duri e descrittivi dell'epoca (rapimenti, eversione nera, corruzione polica, prostituzione minorile), sia per la forma registica fatta di indagini al limite del legale e spericolate scene d'azione sorrette dalla monumetale colonna sonora di Stelvio Cipriani. In La polizia chiede aiuto una scena è girata fuori dai magazzini Standa (ex Brixia Viaggi e ora Italmark); un'altra sulla scala antistante il Palazzo delle Poste, vediamo l’inseguimento della polizia in auto, nel momento in cui il killer si lancia con la moto giù dalla rampa, sequenza oggi impensabile. Dopo questa esperienza nel cinema d'azione, il tragico attentato di piazza della Loggia allontanò le produzioni cinematografiche dalla Città. Cinque anni dopo, nel 1979, un regista esordiente, già collaboratore di Pier Paolo Pasolni, Antonio D'Agostino, venne a Brescia per girare un film ispirato -secondo l'autore- ad una idea del suo defunto maestro. Il flm La cerimonia dei sensi, che in origine s'intitolava "Dimensione delirio", tale è, un misto di scene pasoliniane, con sequenze di critica politica e sociale e visioni spinte, durante il delirio mentale del protagonista. Tutto il film è ambientato a Brescia in location molto suggestive. Tra queste, una sequenza formidabile è girata in piazza Vittoria, quando, all'alba, il protagonista che si crede il nuovo Messia, passeggia solitario per il Quadriportico e, giunto nella piazza deserta, vede salire dal sottosuolo (del nuovo parcheggio Agip), uomini storpi che lo cercano per ricevere "un miracolo".
Nel 1991 il regista Silvano Agosti pone il set di una scena di Uova di Garofano tra l'arengario e la scalinata delle Poste, per rievocare in modo grottesco i tempi del fascismo, con tanto di omaggio floreale, marcette e busto del Duce. Nel 2005, non tanto per il suo valore storico, quanto per l'aspetto di anonima e ricca città del Nord, vediamo girare la scena iniziale di Quando sei nato non puoi più nasconderti di Marco Tullio Giordana, ripresa proprio in piazza Vittoria, presso una delle cabine telefoniche, oggi non più presenti. Nel 2015 Rosso Mille Miglia, del bresciano Claudio Uberti, è ambientato durante una delle attuali rievocazioni della nota gara. Una sequenza è girata anche nell'Hotel Vittoria. Tornando al contesto storico, la scena di apertura de Il cattivo Poeta (2020) di Gianluca Jodice è ambientata in piazza Vittoria in notturna, con Sergio Castellitto nei panni di un vecchio D'Annunzio custodito e spiato al Vittoriale di Gardone dal giovanissimo federale fascista di Brescia.