La sala del futuro
L’obiettivo del “Contratto di ricerca” siglato tra Acec e Dastu e i primi risultati: tra workshop e un assegno di ricerca valido per un’annualità
Acec e Dastu (Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano) il 28 marzo scorso hanno siglato un “Contratto di ricerca” dal titolo “La Sala del futuro”, di cui è responsabile Luca Maria Francesco Fabris, professore associato del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano. La ricerca consiste nello studio delle Nuove Tecnologie per lo Spettacolo e la Trasformazione dello Spazio di Pubblico Spettacolo (inteso come Cinema e anche come Teatro) nell’ambito delle Sale della Comunità e in altri spazi presenti nelle Diocesi italiane che per affinità o per tipologia possano trasformarsi in tali spazi (ad esempio: le Chiese sconsacrate, Oratori da riformulare). “La nuova legge del cinema e il ripensamento in senso più integrato e strategico degli strumenti di comunicazione in atto nelle diocesi italiane – ha sottolineato don Adriano Bianchi, presidente dell’Acec nazionale – crea le condizioni ideali per dare concretezza alla Sala della comunità del futuro sia negli spazi che nei progetti. Ci interessa mettere in atto tutti i processi possibili in termini di studio, creatività, lettura della situazione e in linea prospettica per non vivere da spettatori, ma sempre più dal di dentro, l’affascinante avventura dell’incontro tra la fede e la modernità anche quando assume i tratti delle linee architettoniche e urbanistiche delle nostre strutture pastorali e culturali”.
Lo sviluppo. La ricerca si focalizzerà sia sullo sviluppo storico e architettonico della tipologia della Sala della Comunità, tenendo conto che la maggior parte delle Sale esistenti è stata costruita prima degli anni ’70 del secolo scorso, sia sull’esigenza di verificare dal punto di vista normativo le strategie per il loro (ri)uso come spazi pubblici in applicazione delle normative vigenti. “Per l’Acec la sala del futuro – è il commento di Francesco Giraldo, segretario generale nazionale di Acec – è la sala che punta diritta all’identità della comunità. Il motore delle sale del futuro, soprattutto per le piccole sale e per le SdC, sarà la costruzione dell’identità comunitaria. Solo partendo dai bisogni dei territori e delle comunità locali si potranno costruire i presupposti per avventurarsi nell’aperture di nuove sale. Identità qui è intesa come identità aperta, identità in dialogo con il diverso da me sia come individuo e che come comunità sociale. Aprire una sala, aprire un cinema del futuro vuol dire anche rigenerare, rammendare un tessuto sociale spesso slabbrato ed esangue”. La ricerca investigherà, infatti, le possibilità di ottenere fondi pubblici per la riqualificazione delle Sale della Comunità e della necessaria ottimizzazione delle scelte progettuali per accedere a tali fondi e, più in generale, alla definizione di una serie di strategie per garantire la tenuta del progetto architettonico e tecnico (visione, acustica, flessibilità…) nel prossimo futuro (visione a 20 anni). Il primo sviluppo legato al Contratto di Ricerca è il Workshop Internazionale di Progettazione dal titolo La Sala del Futuro per la Rigenerazione Urbana che si è svolto dal 3 al 7 aprile presso la Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni con 12 studenti internazionali (il workshop è stato tenuto in inglese) che hanno elaborato quattro progetti innovativi per la Sala della Comunità di Mariano Comense (CO), Parrocchia di Santo Stefano. Il principio guida che sta pilotando la progettazione è che la Sala della Comunità, a differenza di spazi dedicati solamente al cinema – alla ricerca di una nuova identità, hanno già in nuce tutte le caratteristiche proprie della visione futura dello spazio di intrattenimento: multifunzionalità, flessibilità spaziale e disponibilità per una fruizione di qualità del tempo libero. I progetti per Mariano Comense sono stati presentati al pubblico il 7 aprile alla presenza del presidente di Acec, don Adriano Bianchi e del segretario generale Francesco Giraldo ma anche ai rappresentati della Comunità di Mariano Comense.
Il secondo risultato legato al Contratto di Ricerca tra Acece e Dastu è un Assegno di Ricerca di un anno titolato “La Sala del Futuro. Nuove tecnologie per lo spettacolo e la trasformazione dello spazio di pubblico spettacolo nelle Sale della Comunità delle Diocesi italiane”. Acec identificherà alcune Sale della Comunità; l’Unità di Ricerca Fcl traccerà una serie di “progetti tipo” capaci di mettere in rilievo le caratteristiche, le necessità e le emergenze e le modalità per l’integrazione fra le vecchie strutture e le nuove tecnologie e i nuovi comportamenti sociali delle Comunità in Italia. La ricerca tiene conto anche dell’impatto urbanistico (o micro urbanistico) delle variazioni apportate dai nuovi modelli di fruizione e gestione delle Sale della Comunità sul tessuto urbano presente, individuando, anche in questo caso, risposte tipologiche corrispondenti ai casi studio proposti (ad esempio, almeno un caso studio in area urbana centrale e uno in area periferica e/o rurale). Infine la Ricerca produrrà come primo risultato un Manuale descrittivo e grafico ad uso delle Comunità.