Italianissima: l’arte tra le due guerre
Allestita negli spazi espositivi del Musa di Salò la mostra che raggruppa 80 opere di artisti impegnati nel celebrare l’ideologia imperante
Chi sceglie di vivere una giornata di svago sul lago di Garda non può perdersi “Italianissima”, la mostra allestita al Musa di Salò: 80 opere di artisti tra i quali Birolli, Campigli, Carrà, Casorati, de Chirico, de Pisis, Guttuso, Maccari, Mafai, Manzù, Marini, Marussig, Migneco, Paresce, Prampolini, Rosai e Scipione; un affascinante esposizione dedicata alla pittura italiana del ‘900, in particolare durante il ventennio compreso tra le due guerre.
Si tratta di un momento storico che fu segnato dalla presenza di artisti che si impegnarono a celebrare l’ideologia e i miti avallati del regime fascista, attraverso la pittura del “ritorno all’ordine”, e da coloro che hanno vissuto quel clima alla ricerca di un nuovo rapporto tra le richieste della modernità e il passato, tra l’arte contemporanea e il popolo.
Diversi i capolavori da ammirare: due Concetto Spaziale di Lucio Fontana, nel quale il gesto del maestro si ripercuote sulla tela, aprendo uno spazio infinito fino ad allora ignoto alla pittura, la quarta dimensione; un dissacrante Achrome in fibra artificiale, tra i più grandi mai realizzati da Piero Manzoni, attraverso il quale l’artista intende annullare il colore e rappresentare il grado zero della pittura, segno di svolta da cui ripartire; da segnalare inoltre un disegno di Alberto Savinio, un Vitello squartato di Bruno Cassinari, pienamente inserito nelle ricerche espressionistiche del gruppo Corrente e alcune sculture di Miko Basaldella e Marino Mari
Il percorso è diviso in otto sezioni e ruota attorno alla raccolta di opere donate al Museo Novecento di Firenze da Alberto della Ragione, mecenate e collezionista del secolo scorso, che decise di acquistare opere di artisti del ‘900 per “non passare ad occhi chiusi tra l’arte del suo tempo, ma di dare all’opera dell’artista vivente il legittimo conforto di una tempestiva comprensione”, per la prima volta visibili fuori dalla sede fiorentina.
Una mostra che sottolinea dunque il ruolo chiave del collezionismo privato nel XX secolo, portato avanti da benefattori e filantropi che hanno compreso l’importanza socioculturale di un’attività fatta di studio, passione, investimenti e rischi, prezioso contributo per il patrimonio culturale di oggi e di domani, non solo a livello locale, ma anche internazionale.
Fino al 9 dicembre, tutti i giorni dal lunedì alla domenica. Orari di apertura: dalle 10 alle 20 fino a settembre; dalle 10 alle 19 da ottobre. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.mostraitalianissima.it.