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Brescia
di UMBERTO ZILIANI 30 ago 2019 09:51

Ch’èl chì chèl lè

Un modo di dire dialettale che si usa quando non si conosce qualcuno. Le vicissitudini della Brescia che fu narrate da Roberto Capo ed Enrico Fappani

La loro pagina di Facebook è presa d’assalto dai like (circa duemilioni di visualizzazioni).  Ogni qualvolta viene caricato un loro video, girato sulle strade di  Brescia e della sua  provincia.  “Ch’èl chì chèl lè” è una pagina social gestita da Roberto Capo (autore e attore) e da Enrico Fappani (film maker);  qui si  possono vedere i  video molto interessanti  sulla storia della nostra città  e sui personaggi che l’hanno abitata nelle varie epoche storiche .  Raggiungiamo al telefono Roberto Capo,  voce narrante  dei  video, mentre è a  Tignale per le riprese  della prossima storia.

Roberto buongiorno, come è nato questo progetto di Ch’èl chì chèl lè ”?

In realtà era un progetto vecchio, pensato circa quindici anni fa per la televisione;  Al tempo  non aveva avuto forza e non se ne era fatto niente. Poi nel 2017 grazie all’incontro con il mio ex collega,  il film maker Enrico Fappani,   abbiamo deciso di riproporlo attraverso i social . Già dalla prima puntata uscita su Facebook nel giugno del 2017 ci siamo accorti che era una cosa che piaceva , visto  le numerose visualizzazioni.

Come vi documentate ?

Passiamo ore e ore in biblioteca per documentarci, incrociando tutte le informazioni possibili per essere certi di raccontare la storia come è veramente accaduta. Capita di notare, come una stessa storia, venga raccontata diversamente dai vari storici che la descrivono, ma questo lo si è sempre saputo.  Il nostro obiettivo è solo incuriosire, senza esagerare nei  dettagli. Lasciamo la libertà  di approfondire  allo spettatore  se coinvolto in una o nell’altra storia.

Lei pensa che se dovessero proporre  i vostri video, su una televisione locale,  potrebbero appassionare anche il pubblico che non è social?

A questo punto penso di si. Una volta i  video  duravano non  più di tre minuti, pensavamo fosse il minutaggio giusto per non tediare. Ora invece i minuti  sono aumentati e il seguito non è cambiato. L’affetto nei nostri confronti  cresce di puntata in puntata e la gente ce lo dimostra anche per strada;  questa penso sia la  miglior moneta con la quale essere  ripagati  del nostro lavoro, oltre certo alle due  milioni circa di visualizzazioni.

Qual è il video- storia  o il personaggio di quelli che racconta che l’ha  incuriosita di più?

Ah ride (n.d.a.) non è semplice scegliere, perché come si  dice “ogni scarafone è bello a mamma sua”. Scelgo  la puntata numero sette,  quella su : “ l’om de la pusterla”. Un personaggio particolarissimo  e molto chiacchierato nelle “peggiori “osterie di porta Pile nel  Cinquecento. Da quella puntata in poi abbiamo cominciato a metterci un po’ di  ironia nei  racconti.

Fin dove e a che anni vuole arrivare “CH’Èl CHì CHèl lè ?

 Ce lo chiedono in tanti. Beh!  per raccontare tutta la bellezza di Brescia ce ne vogliono ancora di puntate.  Tante persone ci incontrano e ci danno suggerimenti e spunti su storie legate al posto, magari dove vivono. Vediamo,  la passione e l’entusiasmo per raccontarle non ci manca.

C’e’ qualche sponsor che vi sostiene?

Ci sono state parecchie realtà che hanno voluto legare il loro nome alle varie puntate.  Per citarne alcuni, l’amaro Guelfo, la Bcc del Garda e la Escuela De Tango. Non ha fatto mancare il suo apporto  la  Fondazione provincia di Brescia eventi per le puntate girate in provincia.

UMBERTO ZILIANI 30 ago 2019 09:51