Ch’èl chì chèl lè
Un modo di dire dialettale che si usa quando non si conosce qualcuno. Le vicissitudini della Brescia che fu narrate da Roberto Capo ed Enrico Fappani
La loro pagina di Facebook è presa d’assalto dai like (circa duemilioni di visualizzazioni). Ogni qualvolta viene caricato un loro video, girato sulle strade di Brescia e della sua provincia. “Ch’èl chì chèl lè” è una pagina social gestita da Roberto Capo (autore e attore) e da Enrico Fappani (film maker); qui si possono vedere i video molto interessanti sulla storia della nostra città e sui personaggi che l’hanno abitata nelle varie epoche storiche . Raggiungiamo al telefono Roberto Capo, voce narrante dei video, mentre è a Tignale per le riprese della prossima storia.
Roberto buongiorno, come è nato questo progetto di “Ch’èl chì chèl lè ”?
In realtà era un progetto vecchio, pensato circa quindici anni fa per la televisione; Al tempo non aveva avuto forza e non se ne era fatto niente. Poi nel 2017 grazie all’incontro con il mio ex collega, il film maker Enrico Fappani, abbiamo deciso di riproporlo attraverso i social . Già dalla prima puntata uscita su Facebook nel giugno del 2017 ci siamo accorti che era una cosa che piaceva , visto le numerose visualizzazioni.
Come vi documentate ?
Passiamo ore e ore in biblioteca per documentarci, incrociando tutte le informazioni possibili per essere certi di raccontare la storia come è veramente accaduta. Capita di notare, come una stessa storia, venga raccontata diversamente dai vari storici che la descrivono, ma questo lo si è sempre saputo. Il nostro obiettivo è solo incuriosire, senza esagerare nei dettagli. Lasciamo la libertà di approfondire allo spettatore se coinvolto in una o nell’altra storia.
Lei pensa che se dovessero proporre i vostri video, su una televisione locale, potrebbero appassionare anche il pubblico che non è social?
A questo punto penso di si. Una volta i video duravano non più di tre minuti, pensavamo fosse il minutaggio giusto per non tediare. Ora invece i minuti sono aumentati e il seguito non è cambiato. L’affetto nei nostri confronti cresce di puntata in puntata e la gente ce lo dimostra anche per strada; questa penso sia la miglior moneta con la quale essere ripagati del nostro lavoro, oltre certo alle due milioni circa di visualizzazioni.
Qual è il video- storia o il personaggio di quelli che racconta che l’ha incuriosita di più?
Ah ride (n.d.a.) non è semplice scegliere, perché come si dice “ogni scarafone è bello a mamma sua”. Scelgo la puntata numero sette, quella su : “ l’om de la pusterla”. Un personaggio particolarissimo e molto chiacchierato nelle “peggiori “osterie di porta Pile nel Cinquecento. Da quella puntata in poi abbiamo cominciato a metterci un po’ di ironia nei racconti.
Fin dove e a che anni vuole arrivare “CH’Èl CHì CHèl lè ?
Ce lo chiedono in tanti. Beh! per raccontare tutta la bellezza di Brescia ce ne vogliono ancora di puntate. Tante persone ci incontrano e ci danno suggerimenti e spunti su storie legate al posto, magari dove vivono. Vediamo, la passione e l’entusiasmo per raccontarle non ci manca.
C’e’ qualche sponsor che vi sostiene?
Ci sono state parecchie realtà che hanno voluto legare il loro nome alle varie puntate. Per citarne alcuni, l’amaro Guelfo, la Bcc del Garda e la Escuela De Tango. Non ha fatto mancare il suo apporto la Fondazione provincia di Brescia eventi per le puntate girate in provincia.