“Bresciani alla Grande Guerra"
“Bresciani alla Grande Guerra – Una storia nazionale”, un libro di 600 pagine edito dalla FrancoAngeli, è il frutto di tre anni di lavoro di Emanuele Cerutti
L’impresa titanica del giovane storico monteclarense Emanuele Cerutti è riuscita. È da giorni delle librerie e in vendita anche online “Bresciani alla Grande Guerra – Una storia nazionale”, una voluminosa opera di poco meno di 600 pagine che offre nuovi contributi sull’esperienza al fronte dei soldati bresciani. Due le parti in cui si suddivide il libro, edito dalla FrancoAngeli: nella prima sono riassunti in maniera statistico-quantitativa i ruoli matricolari di oltre 1600 persone chiamate a combattere tra il 1915 e il 1918, la seconda affronta l’aspetto socio-militare del conflitto con dettagli importanti sulla vita quotidiana tra bombardamenti e prove di coraggio, reperiti grazie alle testimonianze lasciate dai protagonisti in diari e lettere.
“Il termine Grande Guerra andrebbe confutato – afferma Cerutti – poiché non di una bensì di due guerre parliamo, distinte per modalità e impostazione psicologica: la prima, durata fino alla metà del 1917, fu di tipo offensivo, mentre nell’ultimo anno la tattica prevalente è stata di tipo difensivo”. Ma c’è di più: nel volume si menziona esplicitamente il cambio di passo del Regio Esercito “che, proprio durante quella guerra, passò da un impianto essenzialmente regionalista ad uno nazionale in funzione della vittoria finale”. Cerutti ha saputo affrontare e sviscerare le situazioni sociali anche più umili dei soldati inserendo la microstoria della guerra dei bresciani nella più ampia cornice della macrostoria nazionale con un continuo e vicendevole rimando Brescia-Italia.
Il testo è corredato da un’appendice statistica ed iconografica e da fotografie inedite con un’ampia bibliografia. La ricerca dell’autore si è prodotta tra archivi di Stato e di associazioni, cimiteri e famiglie dei combattenti: un impegno senza soste durato oltre tre anni ed iniziato in occasione della tesi di laurea magistrale discussa nel 2014. Una passione, quella per la storia, che ha consentito a Cerutti di imporsi brillantemente all’attenzione del mondo accademico.