Al Museo sul Garda
Le riaperture di due importanti realtà del lago di Garda, il museo civico-archeologico Giovanni Rambotti a Desenzano e il MuSa a Salò, vanno quindi viste come segnali positivi
Sulla filiera turistico-culturale del nostro Paese, che comprende imprese della ospitalità e siti museali, la ripresa economica del post Coronavirus ripone grandi aspettative. In quest'ottica, le riaperture di due importanti realtà del lago di Garda, il museo civico-archeologico Giovanni Rambotti a Desenzano e il MuSa a Salò, vanno quindi viste come segnali positivi. Il Rambotti ha riaperto il 13 giugno in grande stile con il taglio del nastro della nuova sala interattiva pensata per presentare il fiore all’occhiello della sua collezione, l’aratro più antico del mondo, risalente all'età del Bronzo antico iniziale, circa duemila anni prima di Cristo. Grazie ai finanziamenti ottenuti per la valorizzazione del patrimonio "Le palafitte Unesco del Garda” è stato ricreato un ambiente immersivo nel quale il manufatto preistorico risulterà essere l’ultima impressione negli occhi dei visitatori, al termine del viaggio culturale offerto dal museo. Il progetto realizza, intorno al maestoso reperto, un racconto che rende coinvolgente il tema trattato. Entrando nella stanza una grande proiezione a parete descrive, attraverso sagome animate, azioni di vita quotidiana. Un paesaggio sonoro di epoca preistorica arricchisce l’esperienza del visitatore. A completare l’installazione viene proposto un 'tappeto interattivo', una grande proiezione a terra calpestabile che ripropone il tema della sala attraverso immagini dove al passaggio del visitatore le aree muteranno, facendo crescere in quel determinato punto erba e piante o lasciando le orme del passaggio stesso. Spostiamoci a Salò per la riapertura in completa sicurezza, dal 27 giugno, del Museo della città. Il MuSa, ospitato nel complesso della chiesa di Santa Giustina e inaugurato nel giugno 2015, attraverso le raccolte, l'allestimento e ancor più attraverso le iniziative che ne fanno un luogo vivo della cultura, vuole essere un luogo in cui raccogliere, interpretare, comunicare alla comunità e a quanti visitano Salò e il Garda, l'identità della città, i suoi tesori, il suo contributo alla storia nazionale. Le sue grandi e luminose sale ospitano, in un percorso tematico, tutte le preziose raccolte di una città che, non a caso, i dominatori veneziani chiamavano “la Magnifica Patria”. Opere d’arte e scientifiche, raffinata liuteria, antichi macchinari, la collezione del Nastro Azzurro che comprende testimonianze e documenti dei combattenti decorati al Valore Militare, reliquie risorgimentali e dai fronti delle Guerre Mondiali, armi e uniformi, rappresentano il tesoro che circonda il chiostro dove si svolgono concerti, spettacoli e incontri e vengono allestite mostre temporanee. Fino al 10 gennaio 2021 l'ingresso è consentito solo su prenotazione on line. Un filo sottile, da Desenzano a Salò, che lega preistoria, storia ed epoca moderna, per tornare con rinnovato spirito alla normalità.