Verità per Regeni. Libertà per Zaki
Considerati i recenti, gravi sviluppi del caso Regeni e del caso Zaki, condividendo "la necessità di farsi sentire a fronte della scandalosa posizione - o, per meglio dire, non posizione - del Governo italiano nei confronti dello Stato egiziano, con il quale si continuano ad intrattenere floridi commerci, anche di materiale bellico" - un nutrito gruppo di associazioni bresciane (Movimento Nonviolento, OPAL, Pax Christi, ADL, Amnesty International, Tavolo Pace Franciacorta, Comitato dei soci e delle socie di Banca Etica, Missione Oggi) hanno fatto propria l'iniziativa della Rete italiana Pace e Disarmo che ha lanciato, questo sabato 19 dicembre dalle 11 alle 12, una mobilitazione con "presenza simbolica" nelle piazze italiane (comunque nel rispetto di tutte le regole di sicurezza contro il diffondersi della pandemia).
Durante la manifestazione di protesta - che a Brescia ha visto la presenza di alcuni rappresentanti di tali associazioni in Piazza Paolo VI - è stato, come in ogni altra piazza d'Italia, proposto e diffuso un documento che chiede al Governo italiano e all'Unione Europea precisi e decisi interventi per esigere VERITÀ E GIUSTIZIA per Giulio Regeni e per chiedere l'immediata liberazione di Patrick Zaki.
In coerenza con i principi e i valori fondativi delle nostre democrazie, i partecipanti "esigono il rispetto dei diritti umani".
La Rete italiana pace e disarmo, in particolare, in chiede al Governo
di richiamare l'Ambasciatore italiano dall'Egitto e di cancellare gli accordi di cooperazione e di vendita di armi con il regime di al-Sisi,
revocando l'autorizzazione già rilasciata per la vendita di due fregate militari
e che, inoltre, vengano accantonate tutte le ipotesi di futuri contratti militari.
Una delegazione dei manifestanti è stata poi ricevuta a Palazzo Loggia dal Presidente del Consiglio comunale, Roberto Cammarata, al quale è stato consegnato l'appello .
Nel corso dell'incontro si è inoltre discussa la possibilità di conferire a Patrick Zaki la cittadinanza onoraria del Comune di Brescia, quale gesto di solidarietà e vicinanza all'attivista dei diritti umani e alla sua famiglia.