Vecchie cartoline
Un tempo, assieme alle temute cartoline di precetto (chiamata alle armi), si ricevevano cartoline illustrate, ben più gradite, inviate da amici in viaggio, in vacanze o in escursione, con i soliti saluti e baci.
Oggi si riceve un fiume di fotografie scattate dai telefonini, che illustrano vita, morte e miracoli del mittente & company, con esiti decisamente più soddisfacenti della vecchia panoramica cartolina, testimone di un mondo cartaceo sobrio e allusivo. Però quando trovo in un libro una vecchia cartolina, mi pare di rivivere emozioni e sentimenti che stavo dimenticando e mi sento coinvolto in una storia che mi appartiene e mi interroga.
E assieme mi trovo a pensare alle nuove generazioni, le quali, schiacciate sul presente, rischiano d’essere impoverite del proprio passato, con la sua potenza evocativa e interrogante. Vecchia cartolina, quanti ricordi fai rivivere tu, quante persone incrociate, quanti sogni inseguiti, rammarichi e preghiere attorno a tante vicende, “che non tornano più”, ma che porto con me come parte lieta o mesta, ma incancellabile, della mia storia!