Vaccini: Del Bono scrive a Draghi
Dopo aver più volte rivolto al governo l'invito a prestare maggiore attenzione alla città a oggi tra le più colpite dalla terza ondata della pandemia, il sindaco di Brescia mette nero su bianco la richiesta al Presidente del Consiglio
A più riprese, nei giorni scorsi, il sindaco di Brescia Emilio Del Bono aveva chiesto al governo un'attenzione particolare per la città e la sua provincia. i dati sempre più allarmanti della circolazione del Covid-19 (con tutte le sue varianti) nel Bresciano imponevano, a dire del primo cittadino, un cambio di velocità di una campagna vaccinale che procedeva (e dopo la sospensione della somministrazione del vaccio AstraZeneca lo sarà ancora di più) a rilento e tra mille intoppi. Quello che Del Bono andava chiedendo era un trattamento prioritario dettato da condizioni sanitarie che a Brescia e provincia sono sempre più preoccupanti.
Per dare maggior peso e formalità alla sua richiesta (che è anche quella degli altri sindaci bresciani) ieri ha preso carta e penna e ha scritto direttamente al premier Mario Draghi, che solo poco ore prima aveva annunciato l'imponente piano vaccinale per il Paese. "Le scrivo - è l'apertura della lettera di Del Bono - per la grande fiducia e la stima che la mia comunità ripone in lei. Brescia e la sua provincia hanno pagato un grandissimo prezzo durante questo lungo anno di pandemia. Brescia ha subuto più di altri territori la sofferenza incalcolabile della prima ondata nella primavera del 2020".
Nella letttera a Dtaghi, del Bono ricorda anche il peso sopportato dalle strutture sanitarie bresciane nel contrasto alla pandemia. "Il nostro ospedale cittadino - è un altro passaggio della lettera - a primavera 2020 è stata la struttura sanitaria che ha ospitato più malati Covid in Europa". Una situazione, ricorda ancora il Sindaco, che si va tristemente ripresentando in queste settimane, con il Bresciano tornato a essere uno degli epicentri della terza ondata della pandemia, "con numeri di poco inferiori ai 600 casi per 100mila abitanti, un tasso di positività superiore al 15% e l'ormai prossima saturazione dei posti nelle terapie intensive (secondo le ultime rilevazioni quasi al 90%).
Dinanzi a questa situazione la comunità è smarrita e spossata e sono proprio questi sentimenti che, dopo tanti appelli, hanno spinto Del Bono a formulare una precisa richiesta al premier Draghi: "Ritengo di sottoporle la richiesta di tenere conto nelle priorità della distribuzione dei vaccini, oltre che per fasce d'etù, dei servizi pubblici e dei cronici, anche dei terrotori dove il virur corre di più e dove ha segnato maggiormente la popolazione in termini di dolore, sofferenza e decessi. Le nostre terre si attendono una diversa velocità nella somministrazione dei vaccini che va molto a rilento, troppo a rilento. Si attendono una campagna straordinaria, giustificata dalla determinazione e dal coraggio della nostra provincia, in relazione al numero degli abitanti".
Del Bono conclude la sua lettera invitando Draghi in città. " Sarebbe di gramnde conforto - scrive - averla tra noi, come segno di vicinanza della nostra repubblica e del nostro Stato".