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Brescia
22 gen 2025 08:59

Unibs: laurea honoris causa a Jeffrey Scott Hangst

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L'Università degli Studi di Brescia ha assegnato la settima Laurea Magistrale Honoris Causa della sua storia. Il prestigioso riconoscimento in Ingegneria Meccanica è stato conferito al prof. Jeffrey Scott Hangst, nato in Pennsylvania e laureato al Mit di Boston, uno dei maggiori esperti mondiali nello studio delle proprietà dell’antimateria. Tra le sue scoperte scientifiche, spicca quella pubblicata l’anno scorso sulla prestigiosa rivista “Nature” relativa alla misura dell’accelerazione di gravità dell’antimateria. Sebbene l’interazione gravitazionale tra antimateria e materia sia stata oggetto di speculazioni sin dalla sua scoperta ad opera del fisico Paul Dirac nel 1928, l’effetto del campo gravitazionale terrestre sull’antimateria è stato osservato, per la prima volta, solo recentemente. Questa eccezionale scoperta, a cui ha partecipato anche un gruppo di ricerca dell’Ateneo bresciano, è stata effettuata dal team di una settantina di scienziati nel corso dell’esperimento Alpha, acronimo di Antihydrogen Laser Physics Apparatus, presso l’Antimatter Factory del Cern di Ginevra.

“Questo conferimento – spiega il rettore, Francesco Castelli - esprime un particolare valore scientifico e professionale, premiando lo straordinario contributo alla ricerca scientifica apportato dal prof. Hangst, conseguito grazie ad una sapiente intersezione tra la fisica e l’ingegneria, in una dimensione di assoluto prestigio, ossia nell’ambito di una ricerca di frontiera svolta in un contesto internazionale di eccellenza”. L'antimateria rappresenta uno dei più grandi interrogativi della scienza a partire dalla sua scoperta. “L'antimateria – prosegue Castelli - ha il potenziale teorico di consentire una vera e propria rivoluzione grazie alla enorme quantità di energia pulita e sostenibile prodotta dalle reazioni di annichilazione e di porre addirittura le basi per i viaggi e le esplorazioni spaziali alimentando razzi a elevata efficienza che potrebbero teoricamente raggiungere velocità fino ad ora inimmaginabili. Ma le applicazioni pratiche sono più contemporanee di quanto si possa supporre. Pensiamo ad esempio all'utilizzo che si fa in medicina della Pet, la tomografia ad emissione di positroni, che ci consente di effettuare diagnosi di tumori, malattie infettive e neurologiche, il cui principio di funzionamento si basa proprio sulla reazione tra materia e antimateria”.

La collaborazione con i ricercatori dell’università bresciana risale alla fine degli anni Novanta. “Nel 2002 insieme al prof. Germano Bonomi – dichiara il prof. Hangst – abbiamo lavorato all’esperimento Athena, il primo tentativo di produrre atomi di antimateria in quantità tali da poter essere studiati poi nell’ambito dell’esperimento Alpha relativo alla misura dell’accelerazione di gravità dell’antimateria”. Un riconoscimento che incarna il valore universale della scienza. “Proprio come Galilei - continua Hangst – che fece scendere nel 1589 diverse masse dalla torre di Pisa per vedere come cadevano, nel nostro esperimento abbiamo osservato per la prima volta gli effetti della gravità sul moto degli atomi di antidrogeno. Alcuni elementi ci facevano pensare che l'antimateria sarebbe andata in alto e anche se ciò non è avvenuto siamo fieri di quanto ottenuto perchè ci sono voluti 100 anni per concepire questo esperimento e realizzarlo. Noi siamo partiti, spetterà poi ad altri scienziati in futuro arrivare ad applicazioni che potranno essere enormi”.

22 gen 2025 08:59