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Brescia
di REDAZIONE 14 giu 2024 06:07

Unibs: alto il tasso di occupazione dei laureati

Secondo il Rapporto AlmaLaurea 2024: supera il 95% il tasso di occupazione dei magistrali biennali UniBs a cinque anni dalla Laurea e l’88,8% dei laureati triennali trova lavoro a un anno dalla fine del ciclo di studi

I dati occupazionali dei laureati triennali e magistrali dell’Università degli Studi di Brescia si confermano superiori alla media regionale e nazionale. L’88,8% dei laureati triennali trova lavoro ad un anno dalla laurea (79% la media regionale), 88,1% il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello (81,1% la media regionale, 75,7% quella nazionale). In particolare, sale al 95,6% (94,6% del 2023) la percentuale dei laureati magistrali biennali occupati a cinque anni dalla laurea. In aumento anche la percentuale di laureati che ritengono il titolo conseguito efficace per il lavoro svolto e le retribuzioni medie, che arrivano in media sui 2 mila euro mensili netti per i laureati magistrali a ciclo unico.

Ad evidenziarlo è la 26esima edizione del Rapporto AlmaLaurea sul Profilo dei laureati italiani che ha indagato, delle 78 Università aderenti al Consorzio, le performance formative di circa 300mila laureati nel 2023 ed ha coinvolto, per la parte relativa alla condizione occupazionale, 660mila laureati, di 78 università, di primo e secondo livello, del 2022, 2020 e 2018 contattati, rispettivamente, a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo.

L’indagine sulla condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 4.454 laureati dell’Università degli Studi di Brescia. I dati si concentrano sull’analisi delle performance dei laureati di primo e di secondo livello usciti nel 2022 e intervistati a un anno dal titolo e su quelle dei laureati di secondo livello usciti nel 2018 e intervistati dopo cinque anni.

"I dati del 2024 confermano l’alto tasso occupazionale dei nostri laureati, anche quest’anno più alti rispetto alla media regionale e nazionale – ha commentato il Rettore Francesco Castelli – Questi risultati, insieme all’aumento della percentuale di laureati che ritengono il titolo di studio conseguito utile per la propria carriera lavorativa, confermano le scelte strategiche della nostra Università e premiano la qualità dell’offerta didattica orientata a preparare al meglio i nostri studenti, accompagnandoli ad affrontare con successo e soddisfazione il proprio futuro professionale".

L'indagine ha coinvolto 1.485 laureati triennali del 2022 contattati dopo un anno dal titolo (nel 2023). Isolando quindi i laureati triennali dell’Università di Brescia che, dopo il titolo, non si sono mai iscritti a un corso di laurea (41,9%), è possibile indagare le loro performance occupazionali a un anno dal titolo.

A un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione dei laureati di Unibs (si considerano occupati tutti coloro che sono impegnati in un’attività retribuita, di lavoro o di formazione) è dell’88,8%, nettamente superiore alla media regionale (79%). Il tasso di disoccupazione (calcolato sulle forze di lavoro, cioè su coloro che sono già inseriti o intenzionati a inserirsi nel mercato del lavoro) è pari all’2,8% (6,3% il dato lombardo).

Il 45,9% degli occupati può contare su un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato, mentre il 23,4% su un contratto alle dipendenze a tempo determinato. Il 13,5% svolge un’attività in proprio (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.). Il lavoro part-time coinvolge l’8% degli occupati. La retribuzione è in media di 1.610 euro mensili netti. Il 77,9% degli occupati considera il titolo molto efficace o efficace per il lavoro svolto. Più nel dettaglio, il 65,9% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università.

I laureati di secondo livello, che hanno conseguito anche laurea magistrale, del 2022 contattati dopo un anno dal conseguimento del titolo sono 978 (di cui 613 magistrali biennali e 365 magistrali a ciclo unico), quelli del 2018 contattati a cinque anni sono 994 (di cui 528 magistrali biennali e 466 magistrali a ciclo unico). Il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello è pari all’88,1% (91,4% tra i magistrali biennali e 82,3% tra i magistrali a ciclo unico), superiore alla media regionale dell’81,1% (81,6% tra i magistrali biennali e 79,7% tra i magistrali a ciclo unico) e alla media nazionale del 75,7%. Il tasso di disoccupazione, calcolato sulle forze di lavoro, è pari al 3,7% (3,8% tra i magistrali biennali e 3,5% tra i magistrali a ciclo unico).

Il 29,3% degli occupati può contare su un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato mentre il 12% su un contratto alle dipendenze a tempo determinato. Il 16,8% svolge un’attività in proprio (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.). Tra i magistrali biennali tali percentuali sono, rispettivamente, pari a 40,7%, 13,9% e 6,6%; tra i magistrali a ciclo unico sono pari a 7,3%, 8,2% e 36,5%. Il lavoro part-time coinvolge l’6,8% degli occupati (3,3% tra i magistrali biennali e 13,7% tra i magistrali a ciclo unico).

La retribuzione è in media di 1.680 euro mensili netti (1.603 euro per i magistrali biennali e 1.831 euro per i magistrali a ciclo unico). Il 79,4% degli occupati ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro che sta svolgendo (il 71,6% tra i magistrali biennali e il 94,5% tra i magistrali a ciclo unico); inoltre, il 72,7% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite durante il percorso di studi (64,9% tra i magistrali biennali e 87,7% tra i magistrali a ciclo unico).

Il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello a cinque anni dalla fine del ciclo di studi è pari al 94,6% (95,6% per i magistrali biennali e 93,7% per i magistrali a ciclo unico), superiore alla media regionale del 90,1% (90% per i magistrali biennali e 90,2% per i magistrali a ciclo unico) e alla media nazionale dell’88,2%. Il tasso di disoccupazione è pari al 3,1% (3,2% per i magistrali biennali e 3% per i magistrali a ciclo unico).

Gli occupati assunti con contratto a tempo indeterminato sono il 52%, mentre gli occupati con un contratto a tempo determinato sono il 5,8%. Svolge un’attività in proprio il 19,3%. Tra i magistrali biennali tali percentuali sono, rispettivamente, pari a 76,4%, 6,9% e 12,5%; tra i magistrali a ciclo unico sono pari a 26,8%, 4,7% e 26,4%.

Il lavoro part-time coinvolge il 2,5% degli occupati (2% tra i magistrali biennali e 3,1% tra i magistrali a ciclo unico). Le retribuzioni arrivano in media a 1.984 euro mensili netti (1.963 per i magistrali biennali e 2.005 per i magistrali a ciclo unico). Il 77,8% degli occupati ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro svolto (è il 68,5% tra i magistrali biennali e l’87,4% tra i magistrali a ciclo unico); il 68,7% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università (58,4% tra i magistrali biennali e 79,3% tra i magistrali a ciclo unico). Il 66,5% dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 33,2% nel pubblico; lo 0,2% lavora nel non-profit. L’ambito dei servizi assorbe il 70,8%, mentre l’industria accoglie il 29% degli occupati; nulla la quota di chi lavora nel settore dell’agricoltura.

REDAZIONE 14 giu 2024 06:07