Una strage semplice
Lunedì 26 giugno alle 20.30 presso il Centro Parrocchiale di Santa Maria in silva (via Sardegna 24, Brescia) Avviso Pubblico Lombardia, unitamente ad altre realtà, Libera, CGIL, CISL, UIL, Acli Bresciane e Casa della Memoria Brescia, ha promosso la presentazione a Brescia del libro appena pubblicato di Nando dalla Chiesa "Una strage semplice"
Un modo per ricordare a 25 anni dalle stragi siciliane, Falcone, Borsellino, le loro scorte, le tante vittime di mafia. Un lavoro scientifico quello di dalla Chiesa, che senza reticenza, propone collegamenti, descrive il quadro d'insieme nel quale quelle stragi maturarono e furono possibili. Una commistione tra Nord e Sud del Paese, una mancanza di coraggio, se non una evidente reticenza o ostilità, da parti di settori importanti dello Stato.
Partire da elementi di verità é fondamentale per capire le peggiori pagine della nostra storia, ma anche per meglio comprendere come si é reagito a quelle vicende. Questi 25 anni sono stati caratterizzati da una straordinaria attività di contrasto. Ciò nonostante la mafia é più che mai operativa e presente, anche o forse soprattutto al Nord. Com'è possibile? Cosa bisogna fare di più e di diverso? Di certo cominciando ad avere consapevolezza piena del fenomeno e la ferma volontà di rispondere non solo dal punto di vista investigativo e giudiziario - Forze dell'ordine e Magistratura fanno un lavoro incredibile - ma anche socio-economico e culturale. Accettare che dopo il petrolio, il secondo mercato al mondo, quello degli stupefacenti, sia gestito dalla malavita, con la 'ndrangheta in prima linea, il dare per assodato che il 10% circa del PIL, ammesso che sia un calcolo possibile, sia prodotto da capitale mafioso, non può e non deve più essere tollerato.
Il libro di Nando dalla Chiesa non é un semplice ricordo, nemmeno una forte denuncia. É una chiamata alla responsabilità, quella passata e quella presente. E se in passato tante sono state le colpe, le omissioni, i depistaggi, oggi spetta a ciascuno di noi contribuire a stabilire verità e risposta. Un testo quindi di analisi, ma ancor di più di educazione civica, il modo migliore per ricordare il modo di lavorare e di vivere di Falcone e Borsellino, delle loro scorte e delle tante vittime di mafia.