Una scuola di teatro per disabili
Grazie alle donazioni dei soci dei sette Rotary Club del Gruppo Tito Speri - Distretto 2050 raccolte durante lo spettacolo online "Gabbia di Mayor" la compagnia teatrale Mayor Von Frinzius potrà realizzare l'importante progetto di integrazione
Lo spettacolo “Gabbia di Mayor”, tenutosi in diretta streaming lo scorso aprile, ha visto una grande partecipazione e ha raccolto oltre 10mila euro, grazie alle donazioni fatte da parte dei Soci dei sette Rotary Club del Gruppo Tito Speri - Distretto 2050, nello specifico Brescia Manerbio, Brescia Moretto, Brescia Meano delle Terre Basse, Brescia Sud Est Montichiari, Brescia Sud Ovest Maclodio, Brescia Valtenesi e Brescia Verola.
Le offerte raccolte verranno ora utilizzate per gettare le basi per creare una “Scuola di Teatro per Disabili a Brescia”, che sarà coordinata da Lamberto Giannini, regista della Compagnia Teatrale Mayor Von Frinzius. La scuola si avvarrà di operatori locali che saranno formati e seguiti dalla Compagnia stessa.
Inoltre, dato che il ricavato ha superato ogni aspettativa, verranno sostenute altre 3 associazioni: l’associazione “l'Inchiostro di Soncino”, finanziando un progetto riguardante l’inserimento nel mondo del lavoro di persone con disabilità, tramite la costituzione di Corsi di Formazione ed Apprendimento a loro riservati; la Scuola Audiofonetica di Brescia, finanziando il proseguimento dell'eccellente lavoro che già svolgono; e, per ultima, l’associazione “Amico Campus” finanziando la continuazione dei loro progetti di Campus settimanali estivi nei quali ospitano persone disabili per trascorrere una vacanza esclusiva.
Con il progetto della scuola di teatro per disabili, la Compagnia Teatrale Mayor Von Frinzius vuole comunicare che la disabilità va intesa come unicità. Infatti, disabilità significa possedere diverse abilità. Dunque, è importante capire che ogni individuo è diverso dall’altro, con la propria unicità. In poche parole: la disabilità può essere una risorsa.
Gli attori disabili non recitano una parte, non hanno un personaggio… semplicemente, sono loro stessi. Con la loro fortissima carica emotiva, con la loro potente intensità, sono in grado di creare momenti di grande pathos. In questo momento così particolare e difficile, sia per i disabili sia per gli adolescenti, gli attori hanno una gran voglia di esibirsi. Per emozionarsi e per emozionare.