Una Conversione tutta nuova
Domenica 4 novembre, alla presenza del vescovo Tremolada, la S. Messa di riapertura della chiesa parrocchiale e la benedizione dell’altare
La chiesa parrocchiale di San Polo Storico, che per diversi mesi è stata interessata da svariati lavori di ristrutturazione, verrà finalmente “riconsegnata” alla comunità nel tardo pomeriggio di domenica 4 novembre, alla presenza del Vescovo di Brescia, mons. Pierantonio Tremolada.
L’intervento restaurativo, costato 590 mila euro, si è concentrato principalmente sulle volte che, esternamente, sono state ricoperte di catrame e termicamente isolate mentre internamente sono state sigillate e rese più sicure.
Oltre a ciò, sono stati rifatti l’impianto d’illuminazione, optando per l’installazione di lampade a led, più durature ed ecosostenibili, l’impianto microfonico e il riscaldamento, che ora si sviluppa a pavimento, attraverso delle pedane poste sotto i banchi e una speciale moquette termica che ricopre lo spazio dedicato al coro e il presbiterio. La chiesa, inoltre, è stata imbiancata; con questi lavori, di fatto, è stata completata l’opera originaria che, negli anni era rimasta incompiuta e sono gli stessi parrocchiani, in particolare i più anziani, che furono tra i primi benefattori, ad affermare che ora “è davvero come l’aveva pensata don Luigi” (Barberis, il parroco fondatore ndr). Accanto all’ingresso, inoltre, sorgerà un altare, intagliato nel legno e dedicato a San Paolo VI. L’altare, verrà posto a sinistra della porta d’ingresso/uscita, perché tutti possano accedervi; sopra di esso verrà posta una fotografia di Pepi Merisio che ritrae papa Paolo VI nell’atto di accendere una lampada e un unico lume, in corrispondenza della mano del Santo. Questo altare diverrà inoltre il simbolo della carità parrocchiale: ai suoi piedi verranno infatti posti i viveri per i bisognosi e le intenzioni di preghiera, oltre che una colletta permanente per la carità educativa.
“Quando divenni parroco della Parrocchia della Conversione di San Paolo, a San Polo Storico, era il 2005. Una delle prime impressioni fu quella che la chiesa parrocchiale fosse molto frequentata”, ricorda il parroco uscente, don Gianpietro Prandelli. “Nel corso degli anni, però, l’edificio è stato interessato da alcuni danni, che hanno causato il crollo di una parte di tetto per ben due volte: una prima, nel 2010 e un’altra, nel 2013. Dopo il secondo crollo, la nostra comunità si è dunque fermata a riflettere su quanto avrebbe potuto fare per sistemare gli ambienti parrocchiali. Sono state fatte delle prove tecniche sulla chiesa: ma, se quelle relative alla pavimentazione hanno dato esito positivo, al contrario, quelle relative le volte, hanno dato esito più che negativo e questo ci ha indotto a pensare un progetto che potesse ridonare vigore alla nostra chiesa parrocchiale, giacché l’idea di ristrutturare tutti gli ambienti sarebbe stata troppo impegnativa, soprattutto economicamente. Ora, a lavori ultimati, la percezione è ancora quella che, nonostante la leggera diminuzione di presenza alle celebrazioni, la comunità che saluto è una comunità più che mai viva” conclude don Prandelli. “Con i lavori sulla chiesa le abbiamo donato maggior bellezza, proprio nell’anno in cui il nostro Vescovo, mons. Tremolada, ci invita a riflettere sul “bello del vivere” ha sottolineato il parroco eletto, don Marco Mori. “Ora, dopo diversi anni, la comunità ha nuovamente un luogo da vivere e sentire proprio. Con la nuova inaugurazione, inoltre, si rinnoverà il dialogo tra la pastorale ecclesiastica, rappresentata dalla parrocchia, e il mondo del lavoro, rappresentato dall’Alfa Acciai, che sorge proprio di fronte. Quel pomeriggio, infatti, il Vescovo e alcuni adolescenti visiteranno l’acciaieria, che si impegna a promuovere, in sinergia con la parrocchia, qualche percorso sul tema del lavoro giovanile” ha concluso don Mori.