Messa per Mazzolari
Nella ricorrenza dell’ottavo anniversario della morte di mons. Cesare Mazzolari, martedì 16 luglio alle ore 17.30 nella casa dei Comboniani di Viale Venezia a Brescia sarà celebrata una Santa Messa in suo ricordo
Nella ricorrenza dell’ottavo anniversario della morte di mons. Cesare Mazzolari, martedì 16 luglio alle ore 17.30 nella casa dei Comboniani di Viale Venezia a Brescia sarà celebrata una Santa Messa in suo ricordo. Padre Cesare, com’era più comunemente conosciuto da tutti, è stato per 30 missionario comboniano in Sud Sudan, di cui 12 come vescovo della giovane diocesi di Rumbek. Ha attraversato la lunga guerra civile sudanese al fianco degli ultimi offrendo aiuti, istruzione e assistenza sanitaria, ed è morto a Rumbek il 16 luglio 2011, soltanto una settimana dopo aver accompagnato il “suo” Sud Sudan alla proclamazione d’indipendenza dal Sudan del nord.
Di mons. Mazzolari si ricorda in particolare il carisma e l’impegno nella sensibilizzazione alla grave crisi del Sud Sudan nel contesto occidentale, e i numerosi appelli alla pace e alla giustizia che ne hanno fatto uno dei padri fondatori del Sud Sudan indipendente. Impegno profetico che emerge in tutta la sua forza nell’estratto del libro “Chi (non) l’ha detto. Dizionario delle citazioni sbagliate” di Stefano Lorenzetto, uscito nei giorni scorsi e che riporta un estratto del vescovo bresciano.
La Presidenza della Conferenza episcopale italiana, inoltre, ha deliberato, per il quarto anno consecutivo, uno stanziamento di un milione di euro dai fondi 8xmille, in favore della popolazione del Sud Sudan, ancora vittima di una delle peggiori crisi umanitarie del pianeta. 7 i milioni di persone a cui manca il cibo, 1,9 milioni gli sfollati, 2,3 milioni i profughi fuggiti nei paesi limitrofi. Nonostante gli accordi di pace, infatti, in alcune zone non cessano le violenze sui civili da parte di milizie e forze governative. Dalla firma degli accordi nel settembre 2018 ad oggi ci sono stati più di 100 morti accertati e 56mila persone sono fuggite dai loro villaggi rifugiandosi altrove nel paese o in Uganda. Complessivamente dal 2013 le stime parlano di almeno 380.000 vittime. La guerra ha provocato ferite e danni profondissimi a un Paese che già era tra i più impoveriti al mondo, nonostante le sue ricchezze naturali. Nell’anniversario dell’indipendenza del Sudan, Caritas Italiana “si unisce all’appello di Papa Francesco e dei vescovi del Sud Sudan affinché la guerra cessi nei fatti e si inizi a costruire la pace e, in collaborazione con la rete Caritas internazionale ed altre realtà, prosegue il suo impegno accanto alla chiesa locale che si adopera in modo incessante nella risposta umanitaria, per lo sviluppo umano, per la promozione della pace”.