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di VITTORIO BERTONI 11 lug 2022 08:17

Un medico x te e la prevenzione

L’associazione “Un Medico x Te” nasceva alla fine del 2018, sulla spinta della grave situazione economico-sociale che costringeva sempre più famiglie a risparmiare sulle cure mediche limitando o addirittura non prenotando visite mediche specialistiche e accertamenti diagnostici, grazie alla disponibilità di un gruppo di medici specialisti soci di alcuni Rotary club bresciani e della Congrega della Carità Apostolica. L’obiettivo era quello di offrire assistenza medica gratuita alle persone non in carico al servizio sanitario nazionale o che versino in condizione economica particolarmente disagiata. L’arrivo e la diffusione della pandemia Covid-19 ha ingrandito le fila che attualmente comprendono 62 medici che rappresentano oltre 35 specialità, 2 infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana e Annibale Romano, volontario della Cooperativa “La Rete” che svolge le funzioni di segreteria.

“La mission dell’associazione – spiega il presidente, dott. Francesco Puccio – ha la finalità fondamentale di offrire, a titolo gratuito e al di sopra di ogni interesse personale, assistenza polispecialistica a livello sanitario, umano, sociale e relazionale ed esami strumentali, come ecografie ed elettrocardiogramma, a persone disagiate ed emarginate di qualsiasi etnia, religione, cultura e provenienza”. Le visite vengono effettuate su appuntamento telefonando al 3338912404, nello studio allestito in via Mazzucchelli 11/A messo a disposizione dalla Congrega, in base alle richieste che arrivano dal territorio e in relazione alla disponibilità dei medici. Uno degli impegni associativi svolto in collaborazione con l’Università e gli Istituti clinici cittadini è quello di effettuare la prevenzione primaria e secondaria delle malattie croniche e neoplastiche tramite attività di screening clinico o strumentale.

Gli studi programmati non partono dalla malattia, ma dalla persona come essere libero e consapevole che non viene valutato soltanto per rilevare dati, ma viene accolto per elaborare un percorso comune di prevenzione delle malattie e costruzione di una vita più responsabile e dignitosa. “In questo senso, i colleghi Claudio Seddio, Roberta Lovati e Paolo Bocci stanno realizzando un progetto di studio ecografico addominale, che prevede l’arruolamento di 150 persone ospiti di alcune strutture di accoglienza bresciane, con l’obiettivo di eseguire una valutazione clinica e strumentale delle malattie addominali. Abbiamo in programma di effettuare altri progetti di prevenzione che riguardano le malattie della cute con la dott. Rita Martinelli, le pre-cancerosi orali con la prof. Alessandra Majorana e il disagio infantile con il dott. Gaetano Chirico”. Fra i compiti dell’associazione vi è anche quello di fare attività di formazione su tematiche che riguardano la prevenzione sanitaria, gli stili di vita, la donazione organi, le dipendenze, la nutrizione e il rischio cardio-vascolare.

Gli incontri sono tenuti dai colleghi Evasio Pasini, cardiologo, Luigi Manili, nefrologo e Giuseppe Rossi, ematologo, effettuati presso sedi di cooperative sociali, dormitori, parrocchie, oratori e istituti scolastici” Uno dei principali bisogni che “Un Medico X Te” intende perseguire è ‘intercettare’ tutte le persone che non possono accedere alle cure ordinarie e offrire loro competenti prestazioni sanitarie ambulatoriali. “La peculiarità dell’offerta sanitaria proposta dalla nostra associazione – conclude il dott. Puccio – è quella di rispondere ai bisogni integrali di ogni persona. Per questo motivo si intende offrire una cura medica specialistica che non sia fine a se stessa, ma che sappia recepire le fragilità dei pazienti accogliendoli, ascoltandoli, facendoli sentire a proprio agio e, se necessario, mettendoli in contatto con altri servizi, sociali o educativi praticando un’attività medica specialistica seria e competente, ma anche spendendo al meglio le qualità relazionali ed empatiche del personale impegnato.

Per favorire questa prospettiva di corresponsabilità sociale, l’associazione è all’opera nel promuovere un sempre più proficuo lavoro di rete con i Servizi Sociali territoriali e con gli enti del Terzo Settore. L’auspicio è di poter garantire un’apertura ad orari fissi dell’ambulatorio, con la presenza costante di personale infermieristico in modo che possa essere un punto di riferimento sanitario territoriale, per gli ospiti delle strutture di accoglienza, per i senza dimora e per persone sole ed anziane. Le infermiere si metteranno a disposizione per la misurazione di parametri, medicazioni e consigli sull’assunzione di terapie. Sarà svolta un’attività di sorveglianza e di orientamento sanitario, dove le persone potranno incontrare personale competente che offrirà uno spazio di ascolto ed una rassicurante presenza.

VITTORIO BERTONI 11 lug 2022 08:17