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Brescia
di MASSIMO VENTURELLI 10 mar 2022 06:07

Ucraina: Brescia è pronta all'accoglienza

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Da palazzo Broletto il prefetto Maria Rosaria Laganà coordina attività e progetti per fare fronte all'arrivo dei profughi in fuga dalla guerra. Un appello ai Comuni perché aderiscano alla rete Sai

A pochi giorni dal suo arrivo Maria Rosaria Laganà, nuovo Prefetto di Brescia, è stata chiamata, con lo scoppio della guerra della Russia in Ucraina, alla gestione della sua prima emergenza all’ombra del Broletto: l’arrivo di profughi in fuga. Dal governo è giunto nelle scorse ore l’invito ad attivarsi in ogni territorio per fare fronte ad arrivi che se oggi sono ancora difficili da quantificare, di certo saranno eccezionali. La macchina dell’accoglienza si è già messa in moto, per lo più animata da privati e da cittadini ucraini residenti del Bresciano che ospitano i familiari fuggiti dalla guerra. Si tratta, di una goccia di quello che, presto, potrebbe trasformarsi in un vero e proprio mare del bisogno. Dal Ministero degli Interni, infatti, è giunta ieri ai Prefetti una circolare che li ha invitati, come responsabili territoriali della gestione dell’emergenza, ad ampliare il più possibile la capacità ricettiva dei territori. Brescia, comunque, ha i mezzi per affrontare anche questa nuova emergenza, come conferma il Prefetto in questa intervista.

Dott.ssa Laganà, Brescia è pronta per questa nuova sfida?

Sì, anche perché ho trovato da questo punto di vista una rete ben rodata, fatta di solide collaborazioni tra istituzioni, privato sociale e terzo settore. Partendo da queste premesse credo che anche in questa emergenza Brescia saprà dare un’ottima risposta.

Quali sono a oggi i fronti aperti?

Al momento stiamo operando su più fronti, da una parte per ampliare i posti nei Cas, anche attraverso bandi che andremo a predisporre. C’è poi il lavoro con i Comuni perché aderiscano al sistema Sai e siano aperti a soluzioni che consentano di dare continuità all’accoglienza. A breve incontrerò per questo aspetto i Sindaci.

Intanto l’accoglienza si appoggia sulla generosità di singoli, di privati...

Sì, e la risposta che danno è importante, ma difficilmente può tenere sul lungo periodo, dal momento che oggi non sappiamo quanto durerà questa emergenza. Per questo motivo è necessario giungere il più presto possibile a un raccordo tra tutte le esperienze di accoglienza oggi in atto nel Bresciano e a una ricognizione per avere un dato certo sugli arrivi. Questi dati sono necessari anche da un punto di vista sanitario. L’Ats si è già attivata per garantire l’assistenza necessaria a chi abbia problemi di salute o soffra di determinate patologie.

Chi arriva dall’Ucraina deve adempiere a tutti i passaggi burocratici previsti per i flussi precedenti?

Assolutamente no, non sono immediatamente tenuti a richiedere il permesso di soggiorno, possono farlo anche in un secondo momento. Hanno poi sei mesi di tempo per valutare se presentare o meno la domanda come richiedenti asilo.

C’è un appello che vuole lanciare ai bresciani?

Più che un appello voglio rivolgere loro un primo sentito ringraziamento perché sin da subito hanno dato prova della loro grande solidarietà e del senso pratico. Questo ci consentirà di trovare le soluzioni per gestire al meglio la nuova emergenza.

MASSIMO VENTURELLI 10 mar 2022 06:07