Ubi: vicinanza e supporto al territorio
I dati al 30 giugno della Macro Area Territoriale “Brescia e Nord Est”, anche se in parte condizionati dagli effetti di una recessione nel secondo trimestre di portata storica per il Paese (con una caduta del prodotto interno lordo al 12,4% nel solo secondo trimestre) e da una fase di incertezza che ancora pervade le aspettative degli operatori ed influenza in modo negativo la propensione al consumo e all'investimento, anche in relazione alla significativa contrazione del commercio internazionale, attestano una volta ancora la vicinanza e il supporto finanziario fornito dalla Banca ai territori di spettanza, sostenuta dal costante impegno delle sue risorse e degli operatori, con il supporto delle piattaforme digitali messe in campo.
Relativamente al comparto “privati”, la fermata quasi generalizzata delle attività ha comportato una minor richiesta di nuovi mutui ipotecari per l’acquisto della prima casa (l’ammontare è sceso da 162 milioni nei primi sei mesi del 2019 a 145 milioni al 30 giugno 2020), così come i prestiti personali, passati da 65 a 42 milioni. La propensione al risparmio delle famiglie, che si manifesta con maggior evidenza soprattutto nei momenti di crisi, ha determinato l’aumento (anno su anno) del 2,9% dei depositi (5,9 miliardi di euro a fine semestre) ed una tenuta della raccolta indiretta (8,2 miliardi di euro, come lo scorso anno), nonostante la forte contrazione dei corsi dei titoli e delle azioni nei mesi di aprile e maggio, causa pandemia.
Sul versante dell’attività con le “imprese”, le misure di policy introdotte dagli organi istituzionali, tempestive, ampie ed innovative, unitamente agli interventi di sostegno messi in campo dalla Banca hanno aiutato a contenere i “costi” della crisi. Nel secondo trimestre dell’anno, la MAT “Brescia e Nord Est” ha erogato un volume di nuovi finanziamenti mai raggiunto in passato, riuscendo a soddisfare le richieste sempre più pressanti e numerose, soprattutto delle piccole e medie imprese e dei lavoratori autonomi. A fine semestre l’ammontare delle erogazioni alle aziende nell’area, compreso il comparto large corporate, si attesta a 890 milioni di euro, di questi oltre 587 milioni destinati in gran parte alle piccole e medie imprese bresciane, con una crescita del 57% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Lo “stipulato” in locazione finanziaria (UBI Leasing) si è fissato a 26 milioni di euro, mentre il turnover di fattorizzazione dei crediti commerciali delle aziende (UBI Factor) ha raggiunto i 190 milioni di euro.
Al 30 giugno 2020 le filiali della Macro Area sono risultate pari a 201 unità (142 delle quali operanti nella provincia di Brescia). A queste vanno aggiunti 6 Centri Imprese e 49 Team Small Business (dedicati alle PMI). Il presidio commerciale del territorio è stato altresì garantito da una Divisione Corporate & Investment Banking, da UBI Top Private, divisione dedicata alla gestione dei grandi patrimoni e da UBI Welfare, specializzata nella progettazione e gestione delle migliori soluzioni di welfare aziendale.
Il Direttore della Macro Area Marco F. Nava commentando i risultati della MAT, contestualizzati in uno scenario dove, solo con riferimento alla provincia di Brescia, si è registrata nel secondo trimestre del 2020 una variazione negativa della produzione delle imprese manifatturiere pari al 25,7% rispetto allo stesso periodo del 2019, ritiene encomiabili gli sforzi compiuti da tutta la struttura (interna e quella di contatto) della Banca per assicurare continuità operativa alle imprese clienti, soprattutto a quelle medio-piccole ed ai lavoratori autonomi per scongiurare crisi di liquidità e garantire il proseguimento delle attività; per sostenere la tenuta finanziaria delle famiglie in difficoltà. Con Il programma “Rilancio Italia” la Macro Area Territoriale ha infatti erogato oltre 104 milioni di euro con oltre 5.000 finanziamenti fino a 25.000 euro, con garanzia statale del Mediocredito Centrale. Al 30 giugno le richieste di sospensione del rimborso dei mutui hanno altresì interessato 7.500 aziende e 7.600 famiglie, per un valore complessivo residuo di 2 miliardi di euro. “I cosiddetti Superbonus 110% varati dal Decreto Rilancio potranno essere una significativa opportunità di rilancio economico ed un robusto volano per innescare la ripresa, con particolare riguardo ai nostri territori, fortemente provati dalla crisi pandemica. L'ultimo accordo siglato poi a Bruxelles sul Next Generation EU assume”, secondo il Direttore, “una portata storica, che potrebbe davvero cambiare il volto futuro del nostro Paese. L’inedita possibilità di accedere a fondi pubblici ingenti, se indirizzata in modo corretto verso le ben note aree di fragilità della nostra economia (dalla sanità ai servizi per la silver economy, dalla scuola alle infrastrutture), potrebbe far fare all’Italia quel salto di produttività, e dunque di crescita, che manca ormai da molti anni”. Concludendo, il Direttore Nava desidera rinnovare un sentito ringraziamento a tutti i colleghi della Banca che in questi difficili momenti si sono profusi per ascoltare le richieste dei clienti, accogliere le loro domande, soddisfare i loro bisogni, dimostrando ancora una volta che il rapporto “banca-cliente” non è virtuale, ma reale.