Trovare la strada...
"Trovare la strada...". Appuntamento sabato 25 novembre con la Pedalata di impegno civile attraverso la rete antiviolenza toccherà simbolicamente i soggetti che nell'ambito della Rete antiviolenza assumono un ruolo strategico nella intercettazione dellaviolenza e nell’accompagnamento delle donne nel difficile percorso peruscire dalla violenza (Centri antiviolenza, Pronto soccorso delle struttureospedaliere, Forze dell'Ordine, Ambiti territoriali sociali). La Pedalata vuole inoltre promuovere un senso di comunità e diresponsabilità collettiva: un'occasione per unire le persone in un gestoconcreto di solidarietà e impegno contro la violenza sulle donne. La lotta contro la violenza di genere è un impegno di tutti e solo l’alleanza tra Enti, Istituzioni e società civile può sostenere le vittime e favorire uncambiamento reale e tangibile nella società.
Partenza alle ore 8.15 dal cortile di Palazzo Broletto.
Brescia, Itinerario 1 - 60 km: Brescia, Gussago, Castegnato, Cazzago San Martino, Provagliod’Iseo, Ome.
Brescia Itinerario 2 - 47 km: Bresciam, San Polo, Castenedolo, Borgosatollo, Brescia. Arrivo ore 13 Palazzo Broletto: saluti istituzionali e rinfresco.
La "Pedalata" è aperta a tutti (anche per brevi tratti). È necessario confermare la partecipazione entro giovedì 23 novembre ainfo@amicidellabicibrescia.it/segreteria.brescia@acli.it.
Sono poco meno di 20 mila le donne che hanno affrontato nel 2021 il loro percorso di uscita dalla violenza con l’aiuto dei Centri Antiviolenza (CAV). Questo il dato che emerge dalla rilevazione statistica che l’Istat conduceannualmente sull’utenza dei Centri antiviolenza, in collaborazione con ilDipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio e le Regioni. Dai dati forniti dalla rilevazione risulta che la decisione di intraprendere un percorso per uscire dalla violenza sembra arrivare a distanza di anni dall’inizio della violenza stessa: per il 40% sono passati più di 5 anni dai primi episodi,per il 23% da 1 a 5 anni, per il 15% da 6 mesi a un anno e per il 7% da meno di 6mesi.La distribuzione per età delle donne vede maggiormente rappresentatequelle tra i 40 e i 49 anni (29%), seguite dalle 30-39enni (26%). Le donne con meno di 29 anni costituiscono il 20% di quante hanno iniziato il percorso di uscita dalla violenza, quelle tra i 50 e i 59 anni sono il 17%. La quota restante è costituita per il 6% da donne tra i 60 e i 69 anni e per un 2% da ultrasettantenni.
Il 19% delle donne ha iniziato il percorso di uscita dalla violenza in situazioni diemergenza.Prima di prendere contatto con il CAV il 40% delle donne ha parlato dellaviolenza con qualcuno della propria rete familiare, il 29% si è rivolto alle forzedell’ordine, il 19% al pronto soccorso/ospedale. I successivi no di di intercettazione della violenza sono i servizi sociali (15% delle donne) e gliavvocati (12%). I percorsi che portano la donna al primo contatto con il CAV possono esseremolteplici, ma spesso il suggerimento di rivolgersi a queste strutture vienedato da uno dei nodi precedentemente individuati. Se si esclude il 26% di donne che arriva autonomamente al Centro, il 18% ci si reca su consiglio dellarete familiare o di amicizie, il 14% attraverso le forze dell’ordine e il 12% mediante i servizi sociali territoriali. Emerge quindi la necessità di valorizzare le alleanze locali rappresentate dalle Reti territoriali antiviolenza per affrontare il fenomeno della violenza digenere con obiettivi comuni e modalità condivise e sostenere le donne neldifficile percorso di affrancamento dalla violenza.