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Brescia
di ROMANO GUATTA CALDINI 10 mag 2018 13:22

Trento: attesi 12mila alpini bresciani

Dall’11 al 13 maggio la commemorazione della prima adunata che vide protagonista un alpino speciale, padre Giulio Bevilacqua

L’adunata nazionale degli alpini che si terrà a Trento dall’11 al 13 maggio avrà molto di bresciano. “Qui non vi è pietra non sacrata dal crisma del sangue; non vi è roccia che su le lastre più sensibili non abbia fissata l’ombra di esseri che volavano e non avevano le ali... Ortigara! Cattedrale degli Alpini! Momento zenitale del sacrificio umano! Monte della nostra trasfigurazione! Incubo e sogno delle nostre notti! Anima insanguinata dell’umana anima alpina”. Così padre Giulio Bevilacqua, nel settembre del 1920, pronunciando l’orazione durante la prima adunata spontanea dell’Associazione nazionale alpini sulle cime dell’Ortigara. Prete battagliero e poi cardinale, padre Giulio Bevilacqua combatté come ufficiale volontario degli alpini durante la Prima Guerra mondiale. L’adunata di Trento commemora quella prima adunanza che vide protagonista il sacerdote bresciano, insieme ad altre 1.000 “Penne nere”, ha ricordato Gianbattista Turrini, presidente della sezione Ana di Brescia. Per la città di Trento si tratterà della quinta adunata dopo quelle del 1922, del 1938, del 1958 e del 1987. E si svolgerà significativamente nell’anno del centenario dalla fine della Grande Guerra. Tutti i dirigenti nazionali hanno insistito sul tema della conciliazione. “Le divisioni non servono a nulla”: è il messaggio di pace, unità e riconciliazione che gli Alpini trentini hanno voluto lanciare per l’adunata 2018. Della sezione bresciana dell’Ana saranno circa 6mila le “Penne nere” (3.500 quelle impegnate nella sfilata) che partiranno alla volta di Trento.

“Da parte nostra – ha sottolineato Turrini – c’è il desiderio di ricordare quell’evento da cui hanno preso avvio tutte le altre manifestazioni, adunate, la stessa vita dell’Associazione che era nata da pochi mesi”. Con gli alpini delle Sezioni sorelle, quella di Salò e quella di Val Camonica, le “Penne nere” bresciane che attraverseranno le vie del capoluogo trentino saranno fra le 10mila e le 12mila. La possibilità di ritornare in alcuni dei luoghi simbolo dell’epopea degli alpini nella ricorrenza del centenario della fine della Grande Guerra, insieme al già di per sè fortissimo radicamento delle “Penne nere” del Triveneto, promettono di far battere ogni record: sono attese 600mila persone. L’adunata 2018 ha un alto valore simbolico dal punto di vista storico e celebrativo. Come sottolineato da Turrini, sabato scorso, una squadra – composta da 6 persone della sezione Ana di Brescia – è infatti partita da Collio ripercorrendo quei sentieri che furono teatro di aspri scontri. Le “Penne nere” bresciane hanno voluto rendere così omaggio a chi ha combattuto in quei luoghi, attraverso 5 tappe di 30 km ciascuna, fra monumenti, santuari e cimiteri di guerra, per arrivare a Trento. Qui, con le “Penne nere” di tutta Italia, i bresciani sfileranno onorando la memoria di chi “è andato avanti” sulle cime della Grande Guerra.

ROMANO GUATTA CALDINI 10 mag 2018 13:22