Tornare a fare sport. Il decalogo
Dopo il periodo di interruzione, dovuto al Covid-19, la ripresa dell’attività fisica espone a maggior rischio di infortuni. Le regole per non compromettere muscoli e articolazioni, stilate da uno dei massimi specialisti in traumatologia e consulente di atleti professionisti
Dopo mesi di lock-down, l’attività fisica all’aperto è ripresa a pieno ritmo. Ma la cautela è d’obbligo; il rischio di andare incontro ad infortuni è infatti proprio dietro l’angolo, poiché “dopo un periodo di interruzione sia chi pratica sport con regolarità da anni, che chi ha cominciato da poco, perde l’elasticità muscolare tendinea, la forza e subisce una riduzione della propriocezione articolare”. A spiegarlo è il Prof. Francesco Benazzo, ortopedico di fama internazionale, dal mese di marzo nell’equipe della Poliambulanza di Brescia, noto per la sua specializzazione in ambito sportivo, Consulente della Federazione italiana di Atletica leggera e delle squadre di vari club calcistici, dal 2014 Fondatore e Presidente del Co.R.S.A (Consorzio Universitario Pavese, per la Riabilitazione Sportiva degli Atleti). Il Professore invita alla gradualità nella ripresa dell’attività fisica e stila un decalogo delle regole che è bene seguire a tutela della propria salute.
Ecco quali:
- Avvalersi di un trainer virtuale e/o di una app mirata alla propria condizione fisica
- Prediligere carichi controllati, separando le sessioni di allenamento in più sedute di minore durata, con i giusti periodi di scarico (1 giorno intero di riposo per i professionisti – attività a giorni alterni per gli amatori)
- Disporre di spazio sufficiente per evitare contatti con persone e/o cose
- Praticare esercizi proporzionati al proprio stato di allenamento
- Utilizzare attrezzi corretti e non improvvisati. Non utilizzare palloni da calciare
- Prediligere superfici adeguate
- Evitare, per le donne in menopausa, balzi ripetuti (rischio di fratture da stress)
- Alternare sforzi aerobici con sedute anaerobiche
- Alimentarsi in modo adeguato
- Non fare esercizi nel periodo post-prandiale
Regole da applicare con maggiore attenzione in questa fase dell’anno, anche perché le alte temperature estive in unione all’euforia della ripresa contribuiscono ad aumentare il rischio di incidenti. I parchi con i loro percorsi vita dedicati offrono occasioni di allenamento a contatto con la natura ma possono essere anche luogo di insidie per l’assenza di un coach che monitori la corretta esecuzione degli esercizi e la presenza di attrezzi come parallele o anelli che espongono al rischio di traumi osteoarticolari e muscolari.
“È bene perciò – spiega il Professore – (e qui aggiungo la regola 11) evitare le ore più calde per gli esercizi all’aperto. Il colpo di calore, cioè l’incapacità di disperdere il calore corporeo con la sudorazione, è sempre in agguato soprattutto per i non allenati e ci si abitua alle alte temperature progressivamente nel corso della stagione estiva. Inoltre, attenzione al tipo di esercizi: appendersi senza allenamento a barre sospese può essere pericoloso per cadute. Attenzione anche alle condizioni degli attrezzi, spesso giacenti da anni nei percorsi salute e poco o mai controllati. Di fatto, una regola sola è da seguire: iniziare con moderazione (su tutti i fronti: quantità e qualità del lavoro) per divertirsi e godere dell’esercizio fisico, che deve diventare fonte di salute e non di dispiacere”.
Un particolare invito alla cautela è poi rivolto ai ciclisti. L’incentivo previsto dal decreto Rilancio per l’acquisto delle bici elettriche ha fatto sì che le vendite aumentassero vertiginosamente, con ordini in attesa anche per alcune settimane in moltissimi negozi. “Praticare ciclismo – chiarisce Benazzo – espone al rischio di cadute e di investimento. Per evitarli bisogna fare molta attenzione soprattutto in città, rispettare segnaletiche e semafori, evitare gruppi troppo numerosi di persone, e utilizzare dei dispositivi presenti ormai da anni in commercio che segnalano il ciclista con una luce o, come il ciclocomputer, che indicano l’arrivo di un’autovettura sia con segnali visivi che sonori”.
Grande attenzione infine per i calciatori sia professionisti che principianti, non abituati alle alte temperature, con la fine dei campionati solitamente fissata a maggio. Inoltre, il calendario obbliga ad una partita ogni tre giorni, per cui non si ha il giusto tempo di recupero e per un allenamento ottimale. “Le squadre con delle rose adeguate dovrebbero – afferma Benazzo – effettuare un turnover di giocatori per evitare sovraccarichi”.
Per tutti gli sportivi, indipendentemente dalla specialità, vale una regola tanto nota quando importante.
“In estate non ci si deve allenare nelle fasce centrali della giornata. Da prediligere le prime ore mattutine o quelle serali. Necessario inoltre garantire il giusto apporto di liquidi, vitamine e sali minerali”.