Tiziano: conta solo la mostra
Luigi Di Corato, direttore di Brescia Musei, non raccoglie le critiche di Forza Italia contro la Fondazione e le politiche culturali di Palazzo Loggia. Conta soltanto il progetto che sta dietro all'esposizione prevista per il marzo prossimo in Santa Giulia
"Con mons. Pellegrini e con l'ufficio per i beni culturali ed ecclesiastici abbiamo sempre lavorato bene e così continuerà ad essere anche per il futuro".
Se c'è un preoccupazione a cui Luigi Di Corato intende rivolgere i suoi pensieri e le sue energie non è certo quella di una contrapposizione che con l'ufficio diocesano che qualcuno ha voluto leggere nella lettera con cui lo stesso mons. Pellegrini annunciava l'indisponbilità di alcune opere, a partire dal Polittico Averoldi, custodite in parrocchiali della città e della provincia richieste da Brescia Museo per la mostra "Tiziano e la pittura del Cinquecento tra Brescia e Venezia".
"E' chiaro che immagiando una mostra - ha continuato il direttore di Brescia Musei nel corso di una conferenza stampa indetta per fare il punto sull'organizzazione dell'esposizione - che faccia risaltare il rapporto tra le culture artistiche tra le due città nel corso del Cinquecento (una mostra che per la sua complessità non era mai stata affrontata in precedenza, ndr) non potevamo prescindere dall'opera che megli di tutte le altre fa sintesi di questo rapporto, appunto il polittico conservato nella chiesa dei Santi Nazaro e Celso. Sapevamo delle difficoltà legate a eventuale prestito, ma non per questo abbiamo rinunciato alla richiesta".
E proprio al termine "richiesta" (per altro messo nero su bianco anche negli allegati all'avviso pubblico per l'individuazione diun operatore culturale coproduttore della mostra, ha fato più volte riferimento per contestare, seppure indirettamente, l'accusa rivolta a Brescia Musei di aver dato per scontato la presenza in mostra di alcune opere.
"Nonostante il diniegro giunto dalle parrocchie - ha continuato Di Corato - il polittico Averoldi continuerà ad avere un ruolo centrale nella mostra che si aprirà nel marzo 2018 e cge vedrà esposte oper in arrivo dai più importanti musei del mondo". Come? Semplicemente mettendo in dialogo, come si legge nel bando, quanta sarà esposto in Santa GIulia con il territorio, che tradotto in concreto porterà alla valorizzazione delle visite nelle chiese in cui le opere esposte sono conservate. Si andrà così incontro alla disponibilità ricordata anche da mons. Pellegrini nella sua lettera, di fare delle chiese cittadina un momento importante della mostra. Ciò che preoccupa Di Corato è la cattiva pubblicità alla mostra che può derivare da questa polemica del tutto strumentale.
Il direttore di Brescia Musei, dunque, non pare interessato a raccogliere la provocazione giunta da Forza Italia che, con i consiglieri comunali in palazzo Loggia Paola VIlardi e Giorgio Maione e il coordinatore cittadino Paolo Fontana, hanno bocciato senza mezzi termini le politiche culturali della giunta Del Bono e le operazioni della Fondazione Brescia Musei, annunciando anche un'interrogazione che dovrebbe essere discussa in occasione del consiglio comunale in programma prima di Natale. Con l'interogazione, dopo aver ricordato la vicenda di una mostra che nascerebbe monca del suo pezzo migliore (il già citato polittico Averoldi), prima ancora di vedere la luce, chiedono a Emilio Del Bono e a Laura Castelletti se fossero al corrente che al momento dell'ideaziome della mostra non vi fosse la disponibilità delle opere chieste in prestito ad alcune parrocchie di città e provincia; se Sindaco e vice sindaco, insieme a presidente e direttore di Brescia Musei sapessero dell'impossibilità di spostare l'importante opera d'arte conservata nella chiesa dei Santi Nazaro e Celso.
Nell'interrogazione depositata Forza Italia chiede anche di richiamare la Fondazione diretta da Luigi Di Corato a una progettualità culturale finanziariamente sostenibile e di intervenire sulla stessa perché riveda il percorso della mostra sul Tiziano, confermando alla Curia la possibilità di far visitare il polittico Averoldi nella chiesa cittadina in cui è conservato.
Giorgio Maione ha parlato senza mezzi ternini di dilettantismo e improvvisazione in ambito culturale, accomunando nel giudizio Palazzo Loggia e la Fondazione a cui è stata delegata la gestione della cultura a Brescia."Dopo la vittoria alle prossime amministrative - sono state le sue parole - metteremo in atto uno spoil system nei confronti di Brescia Musei e della politiche culturali".
Paola Vilardi ha qualificato la vicenda "Tiziano" come l'ennesimo scivolone in campo culturale segno della mancanza di lungimiranza di strategia nella progettazione di politiche culturali e ha stigmatizzato "il mancato coinvolgimento della Curia, depositaria di un importantissimo patrimonio culturale".
Chi invece, a differenza di Di Corato, non lascia cadere nel nulla la polemica è il vice sindaco Laura Castelletti. "Non intendiamo prendere lezioni - è stata la sua risposta alle critiche di Vilardi e Maione - da chi ha lasciato alla città macerie e vuoto culturale". Ha ricordato la vicenda Brunello, scelto senza nessun bando pubblico, e che è costato alla città 800mila euro e un grave danno sul piano della credibilità. Ha anche ricordato come dai 70mila visitatori del sistema museale cittadino dei tempi della giunta Paroli si sia passati au 203mila attuali, del passaggio da una stagione di mostre preconfenzionate a una in cui ogni proposta è frutto di un progetto interno caratterizzato da importanti collaborazioni locali e internazionali.