Terzo trimestre, la frenata delle Pmi
L'analisi congiunturale del Centro Studi dell'Associazione delle PMI fotografa una situazione negativa. In ulteriore difficoltà le imprese che già sembravano più fragili nei trimestri precedenti. Sivieri (Apindustria): "Servirebbe una sferzata all'economia, ma non ci sono segnali"
Volge al grigio il terzo trimestre per le piccole e medie imprese bresciane. A osservarlo è l'analisi congiunturale del Centro Studi Apindustria realizzata analizzando un campione di centro imprese associate. “Le risultanze evidenziate dalle dinamiche trimestrali rappresentano con chiarezza la fase recessiva presente dalla seconda metà del 2018 - osserva il report -. I segnali di ripresa, presenti nel II trimestre 2019, subiscono una decisa frenata nel terzo trimestre appena concluso”.
Il terzo trimestre viene archiviato come una complessiva fase di frenata dell’economia delle imprese associate, rispondenti al questionario: il fatturato cresce per il 44% dei rispondenti ma il 35% rileva una contrazione, che si riflette in una contrazione degli ordinativi (39%) e della produzione (36% dei rispondenti). I costi della produzione si presentano stabili in poco più di 5 imprese su 10, ma crescono per 4 su 10 (38% dei casi). Occupazione stabile, in linea con il trimestre precedente. Poche le imprese disposte ad investire (70% del campione fermo, 10% in calo, il 20% cresce), segno che perdura il clima di attesa che ha già caratterizzato i trimestri precedenti.
I timidi segnali di ripresa nell'utilizzo degli impianti segnalati nei mesi precedenti vengono smentiti dal terzo trimestre in esame e “la situazione si fa ancora più difficile per le imprese già in difficoltà”. Complessivamente, nel terzo trimestre il 44% degli intervistati non modifica lo stato di impiego dei propri macchinari (nel trimestre precedente erano il 50%). Tuttavia sono in netto aumento (34% contro il 18% del precedente trimestre) le imprese che subiscono un calo (spesso anche marcato) nell’utilizzo degli impianti. Le più colpite sono peraltro proprio le realtà più fragili: proprio nelle PMI con grado di utilizzo inferiore al 50%, 5 su 10 subiscono un ulteriore calo. Il focus sul settore metalmeccanico conferma le dinamiche già evidenziate, ma il rilievo dei mercati extra-domestici appare ancora più incisivo.
“Sono brutte notizie - afferma il Presidente di Apindustria Douglas Sivieri -: i timori dei mesi scorsi vengono purtroppo confermati e gli indicatori osservati ci dicono che ci muoviamo addirittura col segno negativo. Instabilità politica ed economica non aiutano, così come le tensioni internazionali sul fronte dei dazi. Se a questo aggiungiamo che la manovra finanziaria annunciata dal governo è decisamente poco coraggiosa, i prossimi mesi rischiano di essere piuttosto grigi per il Paese”.