Sanità: sì del Tar all'obbligo vaccinale
È arrivata ieri l'ordinanza della prima sezione del Tar di Brescia sul ricorso presentato da un centinaio di medici e operatori sanitari contro l'obbligo della vaccinazione richiesto dalle Ats come requisito per svolgere la professione in campo sanitarrio
Anche nel Bresciano la curva dei contagi da Covid 19, complice la variante Delta insieme a comportamenti non certo esemplari, è in lenta ma costante crescita. Governo e regioni stanno per mettersi intorno a un tavolo per decidere sui nuovi criteri da adottare per le “colorazioni” che in futuro determineranno l’adozione di misure più o meno restrittive per il contenimento del virus. Quello che è certo, però, è che un contenimento efficace degli effetti del Covid è direttamente collegato alla sempre più massiccia adesione degli italiani alla campagna vaccinale, nonostante qualche scriteriato, anche in quella classe politica che pure dovrebbe avere come scopo della sua presenza il bene e la salute dei cittadini, si ostini a svalutare con uscite improvvide l’importanza dei vaccini.
E proprio sul fronte vaccinale c’è stato ieri il pronunciamento (con ordinanza n°220) della I sezione del tar di Brescia sul promosso da oltre un centinaio tra medici, infermieri e altri operatori sanitari per contestare l’obbligo di sottoporsi alla vaccinazione anti SARS-Cov-2 imposto dalle Ats di Brescia, Bergamo, Val Padana e Montagna.
L’udienza si era tenuta il 14 luglio scorso e ha prodotto un primo, seppure non definitivo, pronunciamento del Tar, come si legge nell’ordinanza: “Considerato altresì che, con riguardo al fumus boni iuris, impregiudicate le questioni sulla fondatezza delle diverse questioni di costituzionalità prospettate, non paiono, allo stato, prive di rilievo le eccezioni preliminari prospettate dalle amministrazioni resistenti (le Ats, ndr) – che incidono sull’ammissibilità delle stesse questioni di costituzionalità (…)” e ancora “Considerato ulteriormente che non paiono sussistere, in specie, i presupposti per l’ammissibilità del ricorso collettivo e cumulativo (…)”.
Il Tar, al momento, ritiene non ammissibile il ricorso di medici e operatori sanitari rispetto all’obbligo vaccinale imposto dalle Ats che, per parte loro, proseguono pertanto nel dare esecuzione alla legge n° 76/2021 che individua la vaccinazione come requisito essenziale per l’esercizio della professione sanitaria. “Non essendo stati sospesi i procedimenti fin qui avviati – si legge in una nota diffusa dalle Ats - le Agenzie di Tutela della Salute adotteranno a breve gli atti di accertamento dell’inosservanza dell’obbligo vaccinale per le finalità prescritte e imposte dalla legge”.