Tanti appuntamenti per il Festival della Pace
La quinta edizione del Festival della Pace di Brescia avrà inizio venerdì 11 novembre e caratterizzerà la proposta culturale della città fino a sabato 26. Una pluralità di presenze e di voci significative animerà incontri e tavole rotonde, spettacoli e concerti, mostre e proiezioni cinematografiche, visite guidate e laboratori, appuntamenti per le scuole ed eventi speciali per offrire molteplici opportunità di confronto e di riflessione declinate nei diversi linguaggi e forme espressive.
Brescia torna così ad essere per due settimane capitale della Pace. Oggi più che mai – in un contesto internazionale così preoccupante e delicato, con la guerra tornata in Europa e scenari che fanno temere un’estensione del conflitto con relativo rischio nucleare – abbiamo bisogno di argomenti a favore della costruzione di un orizzonte di pace, di nonviolenza, di fratellanza e riconciliazione.
L’edizione 2022 sarà focalizzata sul rapporto tra economia e guerra, tema del quale si propone un’indagine a tutto campo, estesa e approfondita grazie anche alla partecipazione di esperti di rilevanza internazionale, intorno alle disuguaglianze e alla diseguale distribuzione delle risorse come causa e conseguenza dei conflitti armati.
Per la giornata inaugurale (11 novembre alle 17, come sempre ospitata nel Salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia) è atteso Romano Prodi, presenza illustre e significativa per aver ricoperto la carica di Presidente della Consiglio dei Ministri e di Presidente della Commissione Europea, oggi a capo della Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli, che ha accettato l’invito a portare la propria analisi sul ruolo dell’Europa nell’attuale frangente di uno scenario internazionale contrassegnato da una crescente tensione. Un ruolo che può e deve tornare determinante nel costruire equilibri e condizioni per un futuro di pace. A quello del Professore, si aggiungeranno i contributi del Presidente di Amnesty International Italia Emanuele Russo e dell’editorialista di Repubblica Giovanni Vernetti, già Sottosegretario agli Affari Esteri. La cerimonia, con gli interventi del Sindaco Emilio Delbono, del Presidente della Provincia Samuele Alghisi e del Presidente del Consiglio Comunale Roberto Cammarata, si svolgerà con la partecipazione di Camilla Bianchi, Presidente del Coordinamento Provinciale Enti Locali per la Pace e la Cooperazione Internazionale e alla presenza dei Sindaci della Provincia aderenti al Coordinamento.
Al grande rilievo della giornata d’apertura farà da contraltare l’evento conclusivo del Festival: A Mass For Peace (il 26 novembre alle 20, nella Chiesa di Santa Maria del Carmine), opera multimediale per soli, coro e orchestra prodotta dalla Filarmonica del Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo diretta dal Maestro Pier Carlo Orizio che con la triade formata da Coro misto del Conservatorio di Brescia, Coro Marenzio e Chorus Universitatis Brixiae diretta dal Maestro Silvio Baracco vede coinvolti ben 150 elementi per dar vita a un’emozionante messa in scena di "The Armed Man-A Mass For Peace" dell’acclamato compositore Sir Karl Jenkins. Anche le visite guidate, che da qualche anno non mancano nella proposta del Festival, si accordano a corollario dell’evento in forma di passeggiate letterarie a sfondo musicale a cura di Cieli Vibranti.
A Padre Francisco “Paco” De Roux andrà il Premio Brescia per la Pace (14 novembre ore 20.45 in Palazzo Loggia) promosso dal Coordinamento Enti locali per la Pace e la Cooperazione Internazionale. Dopo quello a Patrick Zaki, nel 2021, il riconoscimento di questa seconda edizione del premio è assegnato al padre gesuita che, alla guida della Comisión de La Verdad, è stato instancabile promotore del processo di pace e a fianco delle vittime del conflitto armato in Colombia. Padre De Roux parteciperà - in collegamento - alla tavola rotonda a seguire, a cura del Coordinamento e della Rete Italia Ripensaci Brescia. Uno speciale Premio alla Memoria vuole inoltre ricordare anche il pacifista bresciano Roberto Cucchini.
La mostra-evento di quest’anno, il terzo in un percorso condiviso insieme a Fondazione Brescia Musei e dedicato al rapporto tra arte, libertà di espressione e diritti umani, che nelle precedenti edizioni ha avuto come protagonisti la curda Zehra Doğan e il cinese Badiucao, è dedicata all’artista russa Victoria Lomasko, che con le sue opere dà voce alla Russia degli emarginati, degli esclusi e di chi, dentro e fuori la Russia, si oppone alla guerra e alla limitazione della libertà ("Victoria Lomasko. The Last Soviet Artist", Museo di Santa Giulia, inaugurazione venerdì 11 novembre alle 19, aperta fino all’8 gennaio, ingresso gratuito nel periodo del Festival).
Nei giorni successivi, sono previsti vari appuntamenti collegati promossi da Brescia Musei: oltre a visite guidate, laboratori e attività mirate per l’utenza scolastica, un incontro dell’artista con il pubblico, la presentazione della sua graphic novel "Altre Russie" (entrambi il 12 novembre) e il convegno incentrato sulla "Violazione dei principi democratici e dei diritti umani nella Russia di oggi" (15 novembre), questi ultimi in collaborazione con la Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura.
Altre esposizioni invitano a esplorare il rapporto tra linguaggi artistici e pace, con particolare attenzione alla fotografia. "Mirare Sarajevo", proposta da ADL a Zavidovici nel trentesimo anniversario dall’inizio dell’assedio alla città, contrappone le testimonianze di drammatica quotidianità negli scatti del fotoreporter Mario Boccia alle immagini di Luigi Ottani, in una sorta di dialogo tra passato e presente da differenti punti prospettici (dal 14 novembre nel Salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia). A cura del Collettivo Cuspide arriva "Chi accoglie non fa notizia", una documentazione degli sbarchi sulle coste italiane, che ha avuto come prima tappa Lampedusa, attraverso l’obiettivo di Carlo Bianchetti (Mo.Ca, dal 19 al 27 novembre).
Banca Etica espone "Senzatomica" nella filiale di Brescia (per tutto il mese di novembre) allestita per un giorno anche al Teatro San Carlino in concomitanza con la tavola rotonda "È giusto finanziare una guerra giusta?" (19 novembre).
Questo e altri appuntamenti rimarcano la continuità di impegno del Festival sul tema del disarmo nucleare; tra questi assume particolare rilevanza la tavola rotonda "Il rischio nucleare: la parola alla scienza" a cura dell’Associazione Cultura Libera Brescia (Collegio Lucchini, 22 novembre).
Come si può evincere dalla ricchezza e dalla complessità del programma, molte sono le realtà che aderiscono, alcune per la prima volta, all’iniziativa di ricorrenza annuale varata da Comune, Provincia e Cantiere Internazionale per la Pace che costituiscono il nucleo dei promotori e collaboratori “storici”.
La Croce Rossa Italiana - Comitato di Brescia organizza (sabato 12 novembre, a partire dalle 10 del mattino) un’intera giornata di incontri articolati in tre sessioni: "Dalle radici bresciane della Croce Rossa al diritto internazionale umanitario e Solidarietà senza confini" (nel Salone Vanvitelliano) e "Le donne cambieranno il mondo" (nella White Room di Santa Giulia).
Al fondatore della Croce Rossa è anche dedicato lo spettacolo di Centopercento Teatro "Dunant. Una questione di principio" (13 novembre, Teatro Arcobaleno di via Manara).
Altre associazioni confermano la loro partecipazione al dialogo intorno ai diritti fondamentali, al bene, alla cura, alla casa, diritti negati dalle guerre e dalle sperequazioni economiche: Emergency, che nella medicina di eccellenza in Africa vede un efficace strumento di contrasto contro le disuguaglianze ("Non esistono scommesse impossibili", 17 novembre, Museo Diocesano), Medicus Mundi, che pone l’accento sulle conseguenze dei conflitti a danno dei più vulnerabili ("I conflitti che generano conflitto", 24 novembre, Palazzo Broletto), Amnesty International Gruppo 028 Brescia, che punta l’attenzione su una necessità primaria ("La mia casa", 12 novembre, Chiesa di San Giorgio).
Il dibattito intorno alla questione economica in correlazione alla guerra, cornice tematica che inquadra tutto il Festival, si fa più mirato in una serie di appuntamenti che ne esplorano e approfondiscono le ricadute nei diversi ambiti.
La tavola rotonda di U4P University for Peace - Università degli Studi di Brescia analizza in una prospettiva economica la connessione tra pace, risorse e ambiente, con la presenza di studiosi di fama internazionale tra i quali, in videocollegamento, l’economista Jeffrey Sachs, Direttore del Centro per lo "Sviluppo Sostenibile della Columbia University" e "Presidente di UN SDSN Sustainable Development Solutions Network" (22 novembre, Università degli Studi, Salone Apollo).
Per iniziativa dei Frati Francescani Minori Conventuali di Brescia, dal volume "The Economy of Francesco" si sviluppa un’analisi sul linguaggio dell’economia (13 novembre, Convento di San Francesco).
Il Collegio Universitario Lucchini promuove e ospita il convegno, coordinato dal Direttore Carla Bisleri, "Un mondo senza pace?" con due grandi esperti in dialogo su cause e conseguenze di mutamenti climatici, crisi economiche globali e conflitti internazionali (25 novembre).
Promossa da Casa della Memoria, la conferenza "Le mafie in tempo di guerra", con la partecipazione del Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo intervistato dall’editorialista del Corriere della Sera Luigi Ferrarella, affronterà il tema dello sfruttamento delle ricadute socioeconomiche e geopolitiche nelle situazioni di conflitto armato da parte della criminalità organizzata (Salone Vanvitelliano, 16 novembre).
"La lotta alle disuguaglianze" condotta dalle associazioni bresciane di volontariato internazionale è al centro della relazione che illustra alcuni progetti di cooperazione realizzati con la Consulta per la Pace del Comune di Brescia (Teatro Sant’Afra, 25 novembre).
A Banca Etica, con la tavola rotonda che pone l’interrogativo "È giusto finanziare una guerra giusta?" si è già fatto accenno.
Agli interrogativi aperti dalle nuove conquiste della tecno-scienza si rivolge la riflessione filosofica di Federico Perelda per il seminario "Guerra e intelligenza artificiale" promosso da Centro Casa Severino - Associazione Studi Emanuele Severino con Paolo Barbieri e Claudio Bragaglio (Palazzo Loggia, Sala dei Giudici, 14 novembre).
In una rassegna così articolata, ritornano, spesso tra loro interconnessi ed espressi in una commistione di linguaggi, i temi dell’accoglienza, del dialogo, della risoluzione dei conflitti con incontri, laboratori, concerti e spettacoli.
Da U4P University for Peace - Università degli Studi di Brescia nasce lo spettacolo "Sperimentare la gestione nonviolenta dei conflitti" (Der Mast, 19 novembre); dall’Associazione Dòsti con La Chiesa Evangelica, Valdese e Metodista e il Centro Culturale Islamico "Giovani dialoghi" (26 novembre).
Con "La carovana dei diritti Bergamo-Brescia" il Sistema Accoglienza e Integrazione incontra la cittadinanza in un appuntamento, a cura di K-Pax e ADL a Zavidovici, animato dal gruppo musicale interculturale Jamal Quassini Ensemble Med (San Carlino, 24 novembre).
Dal libro "19 donne" di Samar Yazbek, Weare Odv costruisce un momento di confronto a più voci su accoglienza e integrazione, che si chiude con lo spettacolo Ri_tratti.
Studio La Luce partecipa con il convegno-concerto "La musica è voce di libertà" (Teatro San Carlino, 18 novembre) e con un evento online che prevede, tra gli altri, il contributo della “artigiana di pace” Jacqueline Morineau (19 novembre).
"Il mondo in musica, coreografie e suoni per i diritti umani" è proposto da Intermed Onlus nella Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, dove Lions Clubs International presenta in contemporanea una mostra degli elaborati del concorso "Un Poster per la Pace" (20 novembre).
In calendario anche lo spettacolo di narrazione con musica dal vivo "Ribelli. Al novembre del '43" di Filippo garlanda e Alessandro Adami, liberamente tratto dal saggio di Marco Ugolini "Il Carmine ribelle. Storia dell'antifascismo nei quartieri popolari del centro storico di Brescia, dal «biennio rosso» alla Resistenza di Piazza Rovetta" (San Carlino, 13 novembre) e la lettura scenica "Quinto non uccidere. Don Mazzolari condanna la guerra" di Luciano Bertoli a cura di Missione Oggi (Complesso San Cristo, 21 novembre). Il Salterio offre una coinvolgente serata di "Danze dal mondo per la pace" (Der Mast, 18 novembre).
Ritorna "La musica che unisce", appuntamento consolidato e sempre molto partecipato nato dal progetto del maestro Gérard Colombo (Chiesa di San Giovanni, 20 novembre).
Due le proiezioni della sezione cinematografica, a cura di Cinema Sociale e Nuovo Mascherino circolo del cinema: "Europa" di Haider Rashid e "Ada" di Kira Kovalenko, entrambi premiati a Cannes e presentati in prima visione per Brescia.
Per gli incontri con gli autori, Nuova Libreria Rinascita ha invitato a Brescia l’avvocata Cathy La Torre, con il libro "Ci sono cose più importanti" (San Carlino, 17 novembre, in collaborazione con Banca Etica) e Marianna Filandri con "Lavorare non basta. Dentro le disuguaglianze del Paese (e d’Europa) alla ricerca di buone alternative" (Sala Giudici di Palazzo Loggia, 21 novembre).
Attesi anche Vitaliano Fulciniti con Ovunque qualcuno. "Storie di condivisione e accoglienza" (San Carlino, 21 novembre) e la giornalista d’inchiesta Annalisa Camilli che dialoga con Marco Deriu, autore del volume "Rigenerazione. Per una democrazia capace di futuro", e Roberto Cammarata sulla "Fragilità della democrazia" (Mo.Ca, 18 novembre).
Il Comune di Gussago con la Biblioteca Carlo Bonometti ospita Barbara Cassioli, che nel libro "Di questi temp" racconta la sua esperienza da Bologna a Lampedusa senza soldi alla ricerca di storie di cambiamento.
La sezione Ragazzə e Scuole, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Brescia, offre all’utenza scolastica laboratori e spettacoli attraverso le proposte di Cicogne Teatro Arte e Musica, Teatro Laboratorio e Studio La luce, e il nuovo Progetto Giornalisti di Pace a cura di InPrimis, Bresciagiovani, e Commissione Scuola ANPI Dolores Abbiati. Al carnet si aggiungono i "Laboratori di filosofia" per bambini e ragazzi dell’Associazione Perimetri.
Tanti modi diversi per dire una cosa sola: il mondo ha un disperato bisogno di pace e la pace, per essere realizzata, ha bisogno dell’azione consapevole e responsabile di ognuno di noi. Come ha ribadito recentemente il Presidente Mattarella: “Pace, libertà, giustizia, democrazia si difendono con strumenti di pace, di libertà, di giustizia, di democrazia. I mezzi sono parte dei fini; e devono essere con essi coerenti”.
In questo senso il Festival vuole essere un atto di coerenza, un piccolo ma significativo strumento di pace.
Il Festival della Pace gode dell’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo e del Patrocinio di Amnesty International.
Questa edizione è resa possibile anche grazie al sostegno di Fondazione Asm, Fondazione della Comunità Bresciana, Fondazione Banca San Paolo e Gruppo A2A.
Tutte le informazioni nel programma in cartella stampa e al sito www. festivaldellapace.it