Ta ma freghet mia
Il Comune di Brescia, tramite il Servizio Sicurezza Urbana del Settore Polizia Locale, ha predisposto il progetto “Ta ma freghet mia – anziani protetti, sicuri e informati”, che ha ottenuto un finanziamento di 49mila euro dal Ministero degli Interni. L’esecuzione è stata affidata alla Cooperativa Il Mosaico di Lumezzane, ha avuto inizio dal mese di marzo e prevede una serie di azioni per l'attuazione delle quali sono state impegnate professionalità diverse: psicologo/psicoterapeuta, vittimologo, esperto in materie criminologiche. Fino a oggi sono stati effettuati incontri di informazione e formazione esclusivamente in modalità digitale, soprattutto su piattaforme social. Dalla fine del mese di maggio, compatibilmente con la situazione sanitaria, sarà organizzata una serie di incontri di formazione in presenza rivolti a cittadini e a operatori di vari enti che possono entrare in contatto con persone anziane (volontari associazioni, operatori sportelli postali, operatori Caf). Saranno organizzati anche momenti di informazione e sensibilizzazione ad ampio raggio della cittadinanza con incontri on line con i Consigli di Quartiere e con le associazioni e poi, da giugno, in presenza, grazie anche alla collaborazione del settore Servizi Sociali. Il progetto terminerà con la fine del mese di ottobre del 2021.
Il progetto si articola in cinque azioni
Azione 1: Analisi dei dati e approfondimento conoscitivo attorno alla popolazione anziana e ai reati perpetrati a suo danno. Con questa azione si raccolgono dati relativi alle modalità di esecuzione di questi reati. Vengono contattate persone potenziali vittime nei luoghi di aggregazione (appena ciò sarà possibile in sicurezza) ed esponenti delle Forze dell’Ordine (Polizia e Carabinieri) qualificati sul tema. I dati raccolti saranno esaminati e gestiti da un esperto criminologo incaricato e si realizzeranno materiali per informare la cittadinanza, soprattutto quella più fragile.
Azione 2: Formazione, Informazione e Sensibilizzazione.
Questa fondamentale attività viene condotta da esperti nella comunicazione nonché nelle dinamiche psico socio relazionali della terza età. In sintesi, si prevedono incontri nei luoghi di aggregazione delle persone della terza età per accendere un riflettore su questo tema. Verranno anche organizzati incontri con i Consigli di Quartiere che possono offrire un utile contributo. Si prevedono in prima battuta (e in parte sono stati già realizzati) incontri informativi in modalità digitale.
Azione 3: ascolto delle vittime e supporto psicologico.
Saranno potenziati gli spazi di ascolto, di orientamento e di sostegno delle vittime, per un efficace superamento degli effetti negativi derivanti dal reato subito, grazie al supporto di psicologi e psicoterapeuti.
Azione 4: interventi del personale di Polizia Locale.
Le attività progettuali integreranno le attività che il Comando già ha attivato da tempo a livello di sensibilizzazione e informazione tramite il contatto con le persone che per età rappresentano le potenziali vittime. Inoltre, è attivo da anni uno sportello che riceve le denunce per reati predatori ai danni di persone ultrasessantenni, fornendo sostegno psicologico e riconoscendo un contributo economico (per determinate fasce reddituali) a ristoro dei danni subiti.
Azione 5: raccordo con l’ufficio per la Mediazione penale minorile
Si prevede di realizzare delle attività nel campo della giustizia riparativa che mettano a confronto gli autori di reati ai danni degli anziani con le vittime, per far comprendere le pesanti conseguenze, anche psicologiche, delle loro azioni.