Sui passi della fede: la rassegna
Con la testimonianza di Marino Edoardo Antonelli sul suo itinerario da Virle Treponti a Santiago di Compostela e Fatima (passando però prima da Verona perché c’era un amico caro da salutare), ha preso l’avvio una serie di incontri organizzata dall’Associazione Culturale Amici di Bottonaga e dal Punto Comunità Don Bosco su “Cammini”, quattro appuntamenti per raccontare altrettante esperienze “mentali o di necessità” di percorsi e motivazioni che hanno spinto i protagonisti a farle.
Condotta da don Flavio Dalla Vecchia, la serata ha scandagliato gli stati d’animo, le difficoltà, gli aneddoti di Antonelli lungo gli oltre 1.150 chilometri percorsi in cinque settimane quasi esclusivamente da solo, pensando a suo padre al quale aveva promesso questo cammino. Un viaggio introspettivo che gli ha permesso, ha sottolineato, di conoscersi e di spogliarsi di tutte le cose inutili. Un’esperienza forse non alla portata di tutti ma sicuramente “possibile” a tutti. Preparato nell’oratorio di Santa Maria in Silva, questo primo incontro ha rappresentato, e rappresenta con i successivi appuntamenti, la prosecuzione ideale di quel ciclo di conferenze tenutesi lo scorso anno su “Le forme di aiuto” che esplorò “le molteplicità dei gesti di sostegno espressi nelle loro varie forme”, è stato detto da Maurizio Zanini dell’Associazione Amici di Bottonaga quando ha presentato a Palazzo Loggia l’intero programma dei “Cammini”.
I prossimi incontri, organizzati in collaborazione anche con l’oratorio Salesiano Don Bosco ed il Centro culturale islamico, “vogliono essere un invito ad uscire di casa”, ritiene Agostino Zanotti del Punto Comunità, per confrontarsi spiritualmente con esperienze con le quali raramente ci troviamo a rapportarci. Il primo di questi, tutti con inizio alle ore 20.30, è previsto il 5 marzo nella sede del Centro culturale islamico di via Corsica dove viene affrontato il tema dei “Cammini attraverso i muri d’Europa”, condotto dallo stesso Zanotti. Un “reportage” che si prefigge di accendere i riflettori sulla frontiera bosniaco-croata lungo quella rotta balcanica dove “the game” (il gioco) è il nome che viene dato dai migranti al tentativo di attraversare una frontiera. Un gioco che il più delle volte si traduce nella spogliazione di ogni diritto e nel respingimento della persona. L’auditorium Livia Bottardi Milani di via Nisida, con ingresso dalla Scuola Bottega, accoglierà invece il 12 marzo “Un cammino senza barriere”, il racconto, moderato da don Fabio Corazzina, della straordinaria impresa compiuta da Roberto Dalla Pellegrina insieme al figlio disabile Riccardo a bordo di un tandem.
È la testimonianza di un progetto di inclusione sociale attraverso lo sport, chiamato “PedalAbile”, che li ha portati nel 2020 ad intraprendere un viaggio da Passirano fino a Roma lungo la via Francigena per rendere la vita del figlio quanto più possibile normale. Infine, il 19 marzo nella parrocchia dei Salesiani, in dialogo con don Diego Cattaneo, interviene per “Un cammino dell’anima” don Luciano Donatini, un presbitero che si è dedicato alla vita eremitica adesso, nel XXI secolo. “Una sorta di provocazione e, al tempo stesso, uno stimolo per una società che sembra aver smarrito il senso dello stare insieme e della solitudine. Essere eremiti – è stato spiegato nella presentazione nella serata – è una ricerca di raccoglimento, di contatto con la natura verso una dimensione di vita spirituale che cerca l’incontro con l’Altro su nuove basi”.