Sistema Brescia: un vaccino per tutti
Confindustria e le organizzazioni sindacali insieme per una campagna vaccinale nel Sud del mondo
Confindustria Brescia e le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil hanno presentato questa mattina il progetto "Un vaccino per tutti". Obiettivo dell'iniziativa, la prima del genere in Italia, è quello di concorrere alla diffusionwe globale degli interventi vaccinali anti-Covid non solo nel Bresciano, ma anche nei Paesi economicamente più fragili ed evitare l'insorgenza dui nuove varianti che, come sta drammaticamente insegnando quella Delta arrivata dall'India, possano depotenziare i benefici della vaccinazione anche negli Stati che oggi sono riusciti a contenere la pandemia.
L’iniziativa prevede un meccanismo concordato di raccolta fondi, solidale tra aziende e lavoratori. Le aziende versaranno su un conto corrente dedicato un contributo forfettario di 20 euro per ogni dipendente che presenti green pass da compiuto ciclo vaccinale. Alla campagna possono aderire anche i singoli lavoratori: per un importo pari alla retribuzione di un’ora di lavoro devoluto dal dipendente su base volontaria, l'aziende devolverà un contributo di importo equivalente, che diventerà di 1,5 volte nel caso il lavoratore devolva l'equivalente di una giornata di ferie o di permesso (fino a un massimo di 8 ore).
I fondi raccolti verranno destinati a un’organizzazione non governativa internazionale (ancora in fae di identificazione) già operante nel settore dell’assistenza sanitaria nei Paesi in via di sviluppo, preferibilmente dell'Africa. Inoltre, per massimizzare la prevenzione sarà riconosciuta un’ora di permesso retribuito al lavoratore che presenti green pass da compiuto ciclo vaccinale, da utilizzare per l’assistenza ai familiari che si vaccinano.
L’avvio operativo del progetto è previsto dal 1 settembre 2021 e durerà sino al 31 dicembre. Possono aderirvi le aziende associate e loro dipendenti, i partners del Progetto ALL-IN Brescia, ma anche aziende non associate e altri soggetti che ne facciano richiesta, previa approvazione unanime di tutti i firmatari, e qualsivoglia persona fisica o giuridica che voglia contribuire economicamente condividendo le finalità del progetto.
L’iniziativa, come è stato ricordato nel corso della presentazione dal vice presidente di Confindustria Brescia Roberto Zini si inserisce in un contesto globale in cui, attualmente, circa l’85% delle vaccinazioni sono state somministrate a Paesi a reddito alto o medio-alto. Solo l'1% di 3.3 miliardi delle dosi già fornite nel mondo è stato, invece, somministrato nei Paesi meno sviluppati. Le aree più bisognose, tenendo conto dei dati disponibili su vaccini garantiti e le probabili varianti SARS-CoV-2, sono in America Latina, Asia centrale e Africa, regioni che, fino ad oggi, hanno ricevuto il minor numero di vaccini Covid-19.
“Brescia si pone, una volta di più, come capofila di un progetto che mira a superare i confini provinciali, diventando un punto di riferimento per l’intero sistema imprenditoriale nazionale – è il commento del presidente di Confindustria Brescia Franco Gussalli Beretta –. Abbiamo, sin dall’inizio, sostenuto in modo attivo la campagna vaccinale, convinti che sia l’unica strada possibile per superare la pandemia: con il progetto “Un vaccino per tutti”, le aziende del territorio rimarcano il valore sociale dell’impresa, e il loro ruolo all’interno della società.”
Unanime apprezzamento per l'inizaitiva giunge anche dalle sigle sindacali provinciali che l'hanno condivisa. "Sul nostro territorio - ha sottolineato Paolo Reboni, segretario aggiunto della Cisl di Brescia - vogliamo fare accordi utili per la tutela delle pesone e della comunità e di conseguenza di economia e di produttività". Francesco Bertoli (Cgil) e Mario Bailo (Uil) hanno sottolineato come la proposta si inserisca nel percorso di dialogo e cooperazione tra imprese e sindacati avviato nell'aprile dello scorso anno con la sottoscrizione dell'accordo per il rientro in sicurezza nei luoghi di lavoro e quello sottoscritto in Prefettura nel giugno scorso, per la concessione di quattro ore di permesso retribuito di quattro ore per i lavoratori che fanno vaccinare".
Confindustria Brescia non pone limiti in termini di risultati: "Potenzialmente sono 61mila i dipendenti delle imprese associate - ha ricordato ancora Zini - ma non ci poniamo limiti. I precedenti della campagna AiutiAmo Brescia sono da questo puto di vista molto più che incoraggianti"