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Brescia
di REDAZIONE 27 gen 2021 07:58

Shoah: la memoria si fa online

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L'emergenza sanitaria ha fatto sì che quasi tutte le iniziative, salvo i due momenti istituzionali promossi da Comune e dalla Casa della Memoria, vengano proposte da remoto. L'Univesità degli studi di Brescia lancia il corso di laurea magistrale in Scienze per la pace

Quello che si celebra oggi a Brescia è un “Giorno della Memoria”online. Le misure messe in atto per l’emergenza sanitaria, infatti, non hanno consentito gli appuntamenti in presenza. Anche i due momenti istituzionali previsti dal programma messo a punto dal Comuna e dalla Fondazione Casa della Memoria si tengono con presenze contingentate. Annullata la tradizionale fiaccolata che parte da Borgo Trento per dirigersi verso il monumento degli internati di piazza Militari Bresciani caduti nei lager, l’organizzazione ha confermato l’omaggio del monumento del deportato di piazzetta Cremona con l’intervento del sindaco Del Bono, alle 11, e la commemorazione al monumento degli internati, in piazza Militari bresciani caduti nei lager, delle 16 con l’intervento dell’assessore Marco Fenaroli.

Tutte le altre iniziative che diverse realtà hanno programmato con un occhio di riguardo al mondo dell’educazione si tengono online, a partire dalla lezione di Giovanni Maria Flick “Da Auschwitz alla Costituzione Italiana e alla Carta di Nizza. Memoria del passato e progetto per il futuro”, promossa sempre da Palazzo Loggia e dalla Casa della Memoria.

Alla tecnologia è ricorda anche l’Università degli Studi di Brescia celebra il Giorno della Memoria con un'edizione speciale dello Smart Cafè, un caffè virtuale aperto a tutta la comunità accademica e non solo. Dalle 11.30 di questa mattina, in diretta streaming sul canale YouTube https://youtu.be/pvUtEyvZyNQ, dopo i saluti del rettore Maurizio Tira, viene presentata la videonarrazione, inserita nel progetto di podcast video dell’Associazione culturale Progetti e Regie, “Una luce nel buio: l'incredibile storia di Irena Sendler”, dedicata alla donna polacca che salvò migliaia di bambini ebrei dal ghetto di Varsavia, raccontata da Laura Mantovi e Sara Poli.

Segue poi la presentazione del Corso di Laurea Magistrale in Scienze per la pace: trasformazione dei conflitti e cooperazione allo sviluppo, curato dal prof. Antonello Calore, Direttore del Centro di Ateneo University for Peace (U4P), nato con lo scopo di promuovere e condurre studi e ricerche connessi al tema della pace, il corso rappresenta la prima esperienza di percorso didattico interateneo, proposta dal Dipartimento di Giurisprudenza e frutto della collaborazione con l’Università di Pisa, con cui l’Università degli Studi di Brescia ha lavorato anche alla creazione della rete delle Università Italiane per la pace RUniPace.

La mattinata prosegue con la testimonianza di Antonio Trebeschi sul nonno deceduto nel campo di concentramento di Gosen e con l'intervento “Alle origini del pregiudizio”, a cura del prof. Carlo Alberto Romano.

A chiusura, il “Lampo di poesia”, a cura di Progetti e Regie e “Oyfn Pripetchik Sul focolare brucia un piccolo fuoco”, un pezzo di musica tradizionale ebraica eseguito dal gruppo bresciano Klezmorim.

All’online fa ricorso anche il Ctb per il suo contributo alla giornata. In collaborazione con la Casa della Memoria, alle 15.30 di oggi propone sul suo sito e sul proprio canale YuoTube “In piena luce”, la fortunata lezione-spettacolo che Marco Archetti ha tratto dalle opere di Primo Levi, che proprio in questi giorni avrebbe dovuto debuttare al Teatro Mina Mezzadri di Brescia. Protagonista della lezione-spettacolo l’attrice Ludovica Modugno

La Fondazione del Teatro Grande di Brescia partecipa alle iniziative legate al Giorno della Memoria diffondendo, alle 11 e alle 17 negli spazi del massimo cittadino la filodiffusione una selezione di brani scelti per ricordare le vittime dell’Olocausto. In Corso Zanardelli risuoneranno infatti due dei tre movimenti per quartetto d’archi e nastro estratti da Different Trains del compositore americano Steve Reich.

Il titolo evocativo del brano, scritto nel 1988, si riferisce all’accostamento tra i treni presi da Steve Reich negli anni a cavallo della Seconda Guerra Mondiale per raggiungere i genitori separati tra Los Angeles e New York e i treni che nello stesso periodo trasportavano bambini nei campi di concentramento in Europa. I movimenti si compongono di parti melodiche, voci registrate e, in sottofondo, fischi dei treni in viaggio e sirene in lontananza. Le registrazioni vocali sono vere testimonianze delle persone intervistate da Steve Reich prima, durante e dopo la Guerra.

REDAZIONE 27 gen 2021 07:58