Semi di speranza nell’avventura della scienza

Viviamo in un’epoca di grandi progressi scientifici che aprono orizzonti fino a qualche anno fa impensabili, ma che contengono anche diversi rischi e alimentano paure diffuse. Intelligenza artificiale, tecnologie quantistiche, realtà virtuale possono aiutarci ad affrontare in maniera fiduciosa le grandi sfide in campo tecnologico, energetico, dell’ambiente e del benessere della persona. Tuttavia, la complessità delle tecnologie più moderne, combinate a una perdita di senso del fine ultimo, possono portare ad un distacco del mondo scientifico dal sentire comune, all’utilizzo distorto di idee, concetti e tecnologie in via di sviluppo e ad una pretesa di infallibilità che non può essere rispettata.
Il convegno "Semi di speranza nell’avventura della scienza" è promosso dalla facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, nell’ambito dell’Iniziativa di Ateneo sulla Speranza nell’Anno Giubilare.
«In concomitanza con l’Anno Santo, insieme ai presidi e ai docenti di tutte le sedi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore abbiamo deciso di realizzare un’Iniziativa di Ateneo sulla speranza nell’anno giubilare per raccogliere l’appello di Papa Francesco a dare segni concreti di speranza», dichiara il rettore Elena Beccalli. «Si tratta di un percorso rivolto agli studenti e alla società tutta, articolato in diverse attività - tra cui convegni, seminari, incontri tematici - che andranno a comporre un calendario organico di eventi in programma da febbraio a giugno. L’idea è declinare il tema della “speranza” a partire dal peculiare punto di vista delle discipline di ognuna delle 12 Facoltà: dall’economia al diritto, dalla letteratura alla matematica, dalla medicina alla psicologia fino alle scienze politiche, all’educazione e alle scienze agrarie».
In questo appuntamento si dialogherà con alcuni illustri rappresentanti del mondo della scienza sulle sfide aperte nel campo delle scienze di base (es. fisica, matematica, informatica), su come i risultati del lavoro di ricerca possano essere davvero orientati al bene comune e su come si possa ricucire la distanza tra il mondo scientifico e il resto della società, ricostruendo la fiducia nei frutti del lavoro della ricerca fondamentale.
A confronto, martedì 15 aprile alle 15, nell'aula magna di via Trieste 17, ci saranno Luigi Ambrosio, Direttore della Scuola Normale Superiore, Pisa, Franco Locatelli, Presidente del Consiglio superiore di sanità, Sandro Scandolo, Member of the ICTP Directorate, Senior Coordinator of the ICTP Research Division, Trieste. Introdurranno il convegno la prof.ssa Elena Beccalli, rettore dell’Università Cattolica, Maurizio Paolini, preside della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, Raffaele Maiolini, Direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Brescia e vicario episcopale per la Cultura della Diocesi di Brescia.
Si cercherà di far emergere come l’avventura scientifica sia intimamente connessa a quella umana di scienziati e ricercatori. Fare ricerca significa affrontare quotidianamente i dubbi, le paure e le delusioni che chiunque affronta nella propria vita quotidiana. Fare scienza influisce su come guardiamo le cose, come costruiamo il mondo, come viviamo. La scienza si pone come strumento di realizzazione dell’uomo, con le sue fragilità e la sua potenza.