Se vogliamo la pace, prepariamo la pace
Il Gruppo Missionario S.O.S Missioni delle parrocchie di S. Gaudenzio e dei Ss. Francesco e Chiara di Mompiano (Brescia) organizza “Se vogliamo la pace, prepariamo la pace / Guerra in Ucraina, spese militari, commercio di armi”, una riflessione sulla pace e il disarmo. Intervengono Giorgio Beretta, analista all’Osservatorio permanente sulle armi leggere (Opal) di Brescia, e Mario Menin, direttore di “Missione Oggi”.
“Se verrà la guerra… chi ci salverà”. Sono le parole del “Girotondo” di Fabrizio De André, che, ascoltate oggi, alla luce del massacro che si sta consumando in Ucraina da parte delle truppe russe di Putin, fanno venire i brividi. In un mondo sconvolto dalla “terza guerra mondiale a pezzi”, in Ucraina, ma non solo, dove non c’è più posto per far giocare i bambini, chi ci salverà? Non certo i 100 miliardi di euro stanziati dal governo Scholz per riarmare la Germania; non il miliardo di dollari annunciato da Joe Biden in nuovi aiuti militari all’Ucraina; non l’invio di armi da parte dell’Italia; non l’aumento delle spese militari del nostro governo e la messa in stato di allerta del nostro esercito. Siamo ricaduti nella trappola della pace facile, preparata in tempo di guerra.
“La violenza – scriveva Jacques Maritain nel 1937 di fronte alla guerra civile spagnola – quando viene posta sul primo gradino della gerarchia dei mezzi e si conta anzitutto su di essa, si volge in senso contrario e porta in sé stessa la propria debolezza”. La guerra e la violenza – ribadiva ancora Maritain – non sono “virtù politiche”, ma “la catastrofe della vita politica” e – aggiunge il Gruppo – di qualsivoglia strategia politica.
Pochi giorni fa papa Francesco ha lanciato un duro – e purtroppo inascoltato – monito contro la militarizzazione della pace: «È una pazzia, io mi sono vergognato. La vera risposta non sono altre armi, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari, ma un’altra impostazione, un modo diverso di governare il mondo, non facendo vedere i denti. La storia degli ultimi settant’anni lo dimostra: guerre regionali non sono mai mancate, per questo io ho detto che eravamo nella “terza guerra mondiale a pezzetti”, un po’ dappertutto, fino ad arrivare a questa, che ha una dimensione maggiore e minaccia il mondo intero. Ma il problema di base è lo stesso: si continua a governare il mondo come uno “scacchiere”, dove i potenti studiano le mosse per estendere il predominio a danno degli altri».
L’incontro si tiene lunedì 4 aprile ore 20.45 presso la chiesa di San Gaudenzio (Via Fontane 26), in presenza e in diretta streaming sul canale YouTube “missionari comboniani brescia”. Per informazioni contattare d. Alberto Maranesi: 3384088293 .