Scuole dell'infanzia a Brescia: novità tariffarie
Da giovedì 18 gennaio si aprono le iscrizioni statali alle scuole dell’obbligo di ogni ordine e grado (ad eccezione dei Nidi e delle sezioni Primavera che si apriranno l’1 marzo) per il nuovo anno scolastico, e anche le iscrizioni ai servizi comunali correlati (mensa, trasporto e pre e post scuola) e il Comune di Brescia ribadisce la sua intenzione di mettere al centro le politiche educative e scolastiche, intervenendo sul sistema di offerta, da una parte, e sulla qualità della stessa, dall’altra. Offrire servizi di qualità significa, come ribadito anche dalle indicazioni europee, garantire pari opportunità di accesso agli stessi, superando barriere territoriali, culturali ed economiche. Proprio su questo ultimo aspetto la Giunta Comunale è intervenuta approvando il nuovo sistema tariffario dei servizi che entrerà in vigore a partire dall’anno scolastico 2024/25. Le rette minime e massime non sono state toccate, ma la novità assoluta è rappresentata dal passaggio dal sistema a fasce, che graduava le quote di compartecipazione al costo dei servizi in funzione delle diverse fasce Isee, a un sistema a progressione lineare, in base al quale ad ogni singolo valore Isee corrisponde una specifica quota di contribuzione. “Si tratta – hanno sottolineato Anna Frattini, assessore alle Politiche educative di Palazzo Loggia e Anna Maria Finazzi, dirigente del settore Servizi per l’Infanzia - di una metodologia di calcolo che massimizza il livello di equità, soppesando l’effettiva capacità contributiva di ogni singola famiglia. In sostanza, il sistema tariffario è stato riequilibrato così che, a fronte di una percentuale di copertura dei costi sostanzialmente invariata, la distribuzione dell’entrata risulti meglio distribuita fra gli utenti, in funzione delle loro possibilità economiche”.
La delibera inoltre, oltre a confermare le agevolazioni per le famiglie numerose, ha posto un’attenzione particolare su alcune situazioni di fragilità: la gratuità per i minori posti sotto protezione, perché figli di collaboratori di giustizia - già prevista -, è stata estesa anche ai figli di vittime di violenza domestica, mentre è stata introdotta la retta minima per i minori presenti sul territorio di Brescia come ospiti di comunità educative o in affido a famiglie bresciane, anche se il minore è residente fuori comune.
Il Comune, oltre ai servizi scolastici (mensa, trasporto, pre e post scuola), gestisce direttamente 19 scuole dell’infanzia e sostiene economicamente 20 scuole dell’infanzia paritarie convenzionate, per garantire parità di servizio e di rette a carico delle famiglie. La spesa complessiva, tenuto conto anche del costo del personale insegnante assunto direttamente dal Comune, è di oltre 18 milioni di euro, coperti solo per circa 1 milione da trasferimenti statali. Le rette versate dalle famiglie sono invece a parziale copertura del solo servizio di refezione scolastica: in questo caso, per le scuole comunali e statali, a fronte di 3,8 milioni di euro di spesa, le famiglie ne versano complessivamente circa 1,8 milioni, meno della metà (47%).
Per il servizio mensa delle scuole primarie, il tasso di copertura comunale è di dieci punti più alto: 6,3 milioni di euro la spesa e 3,6 milioni l’entrata da rette, pari al 57% circa.
Spostandosi poi sui servizi per la fascia 0-3 anni (nidi, sezioni primavera e tempi per le famiglie), a fronte di una spesa di oltre 8 milioni di euro, sommando le rette e i modesti trasferimenti statali e regionali - in totale circa 1,6 milioni di euro - il tasso di copertura delle spese a carico delle famiglie scende addirittura al 19,9%.
“Ogni anno – è stato ricordato nel corso della conferenza stampa - le famiglie frequentanti i servizi comunali vengono interpellate, attraverso un’indagine di customer satisfaction, per valutare il loro livello di soddisfazione, in una logica di continuo miglioramento di quello che, anche alla luce delle cifre qui esposte, rappresenta un vero e proprio investimento per il futuro della nostra città”.
Il questionario, gestito in modalità telematica e con il supporto del servizio statistica, indaga non solo aspetti oggettivi (accessibilità fisica, ambienti scolastici, orari, mensa, accessibilità delle informazioni), ma anche la qualità della proposta educativa e didattica, la professionalità e la disponibilità del personale educativo e di quello amministrativo. Il questionario, inoltre, prevede che le famiglie collochino i diversi aspetti indagati in ordine di priorità. Questo consente di valutare in che misura il servizio offerto risponde effettivamente alle aspettative delle famiglie: è possibile capire quali delle variabili indagate sono considerate più importante, al fine di orientare meglio le azioni migliorative. Gli esiti di queste indagini restituiscono un quadro molto positivo della qualità dei servizi offerti, sia in termini di proposta educativa, sia di organizzazione complessiva.
Per le scuole dell’infanzia l’indagine relativa all’anno scolastico 2022/23 ha fatto registrare un tasso di risposta del 54,3% (811 famiglie su 1493). È risultata elevata la soddisfazione rispetto alla scuola frequentata, con un punteggio medio di 8,5 (su scala 1 a 10). È invece di 8,2 il punteggio relativo al servizio nel suo complesso e quello che valuta la soddisfazione in rapporto alle proprie aspettative. Alla voce accessibilità delle sedi scolastiche l’84% delle famiglie si è espressa con un giudizio molto positivo, a testimonianza della buona distribuzione delle scuole sul territorio cittadino. Percentuali più alte si registrano alle voci relative alla disponibilità all’ascolto del personale insegnante (87%) e alle proposte educative (88%).
Passando ai nidi, il livello di soddisfazione risulta ancora più elevato. La cortesia e la disponibilità del personale educativo è valutata molto positivamente da oltre il 94% delle famiglie che hanno aderito all’indagine, e l’88% esprime lo stesso giudizio sulle modalità adottate dai servizi per il primo inserimento dei bambini e delle bambine. Il tasso di risposta sale al 64,8% (307 su 4074 contattate); la soddisfazione rispetto al nido frequentato raggiunge il punteggio medio di 8,9, è di 8,6 quello relativo al servizio nel suo complesso e 8,7 quello che valuta la soddisfazione in rapporto alle proprie aspettative.
Le iscrizioni alle scuole statali devono essere presentate esclusivamente online dalle 8 del giorno 18 gennaio alle 20 del 10 febbraio. I genitori possono accedere al sistema di iscrizioni on line del Ministero dell’Istruzione e del merito (al link https://unica.istruzione.gov.it/it/orientamento/iscrizioni), utilizzando le proprie credenziali SPID, CIE, CNS o eIDAS.
Per quanto riguarda le scuole dell’infanzia, grazie ad un accordo di collaborazione stipulato con gli istituti comprensivi della città e alla convenzione in essere con 20 scuole dell’infanzia paritarie, il Comune gestisce - attraverso apposito portale e con modalità online - le iscrizioni per conto di tutti gli enti citati. Le graduatorie vengono elaborate in automatico e con i medesimi criteri di priorità, così da garantire la massima trasparenza. Per le scuole dell’infanzia a livello nazionale, invece, la modalità di iscrizione è ancora cartacea.
Le iscrizioni ai servizi scolastici correlati (mensa, trasporto e pre e post scuola) e alle scuole dell’infanzia, invece, devono essere effettuate telematicamente accedendo alla sezione servizi online del portale comunale (Educazione e Formazione | Comune di brescia).