Scaip festeggia 35 anni
L’ong Piamartina attende la cittadinanza nella sede in via Collebeato 26 per trascorrere insieme un pomeriggio di festa. Dalle 17.15, l’accoglienza riservata ai bambini desiderosi di partecipare al laboratorio “Nel paese delle pulcette”
“Non donare il pesce, ma l’amo per pescare”: è questo lo spirito che da 35 anni anima Scaip, l’Ong e Onlus bresciana, il cui acronimo sta per Servizio collaborazione assistenza internazionale piamartino. Era il 1983 quando, per iniziativa dei padri della Congregazione della Sacra Famiglia di Nazareth e di alcuni laici nacque Scaip. L’entusiasmo che allora guidava l’associazione nel desiderio di impegnarsi nella cooperazione internazionale, ancora oggi trova riscontro nei progetti di aiuto allo sviluppo dei popoli che promuove in particolare in Africa e Sud America.
Anniversario. “Vogliamo festeggiare e ringraziare tutti coloro che hanno contribuito, a vario titolo, alla crescita di Scaip” dichiara il direttore Lorenzo Manessi, illustrando il programma di sabato 20. L’Ong aspetta, infatti, la cittadinanza presso la propria sede in via Collebeato 26 per trascorrere insieme un pomeriggio di festa. Dalle 17.15, l’accoglienza dei bambini che desiderino partecipare al laboratorio “Nel paese delle pulcette” sulla valorizzazione delle diversità; alle 18, l’aperitivo e la visita alla sede; alle 18.30, il saluto del Presidente Ruggero Ducoli, la benedizione di padre Benedetto Picca, alla presenza del Vicario Generale della Diocesi di Brescia monsignor Gaetano Fontana. Seguirà il taglio della torta.
Bilancio. L’articolo 3 dello Statuto dichiara come obiettivo dell’Ong sia la promozione e la gestione di “interventi di cooperazione utili al progresso umano, economico e sociale dei Paesi in via di Sviluppo”. Nello specifico, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibili perseguiti sono “povertà zero”, “lavoro dignitoso e crescita economica”, “istruzione di qualità”, dedicandosi anche ad ambiente, sicurezza alimentare, agricoltura, acqua e sviluppo rurale. Dal 1983, Scaip ha aiutato migliaia di persone, gestendo complessivamente 24 milioni di euro e intervenendo in primis in Brasile e Mozambico, ma anche in Albania, Angola, Burundi, Cile, Kenya, Perù e nel nostro Paese. L’organizzazione accoglie anche i giovani del Servizio Civile e, ad oggi, sono stati 46 i volontari coinvolti.
Progetti. “In Mozambico siamo un’evoluzione. Siamo partiti 10 anni fa con dei progetti pilota che oggi i partner locali ci chiedono di replicare: si sono rivelati progetti vincenti” sostiene il direttore. Attualmente, in Mozambico, è in corso il progetto “Fruitful Cooperation” che, occupandosi di filiere di frutta attraverso la coltura, l’essicazione e la vendita al mercato locale tutto l’anno di frutti come mango, cocco, anacardi, banane, “mira all’inclusione economica delle famiglie contadine, generando auto sussistenza”. In Kenya è attivo il progetto “NoOneOut” rivolto ai ragazzi delle baraccopoli di Nairobi che, attraverso laboratori formativi, vengono incoraggiati a mettere in gioco i propri talenti, migliorare le proprie condizioni attraverso lo studio e, responsabilizzandosi, investire nel proprio futuro.