Santa Giulia: è l'ora di Tiziano
Aperta la mostra dedicata all'artista veneto e alle influenze che ebbe sulla pittura bresciana e veneziana nel Cinquecento. L'esposizione sarà visitabile sino all'1 luglio
Oggi è il giorno della grande mostra della primavera. Allestita nel Museo di Santa Giulia, l’esposizione “Tiziano e alla pittura del Cinquecento tra Venezia e Brescia” è finalmente aperta al pubblico. I visitatori potranno confrontarsi con il progetto espositivo che ruota attorno al grande pittore veneto, in ragione innanzitutto delle sue due fondamentali imprese bresciane: il polittico realizzato per il vescovo Altobello Averoldi tra il 1520 e il 1522 nella collegiata dei Santi Nazaro e Celso, e le tre tele con le Allegorie di Brescia, realizzate molti anni dopo, negli anni sessanta del Cinquecento, per il salone della Loggia, andate poi distrutte durante l’incendio del 1575.
“Ancora una volta la nostra città è capace di operazioni culturali di ampio respiro, in grado di valorizzare lo straordinario patrimonio artistico locale - ha dichiarato nel corso dell’anteprima riservata alla stampa il sindaco Emilio Del Bono - Il progetto espositivo consente di ammirare oltre cinquanta opere provenienti da istituzioni museali di tutto il mondo, ricostruendo l’influenza dei capolavori di Tiziano sulla pittura dei ‘bresciani’ Savoldo, Romanino e Moretto. Brescia, quindi, è sempre più protagonista e sempre più attrattiva: la mostra allestita in Santa Giulia e la recentissima riapertura della Pinacoteca Tosio Martinengo dimostrano una volta di più che ha tutte le carte in regola per essere una grande città d’arte”.
“Gli oltre cinquanta capolavori provenienti da alcuni tra i più importanti musei Italiani e internazionali che esposti in Santa Giulia arrivano o “ritornano” finalmente in città per ricongiungersi, spesso in un inedito confronto, con le vive testimonianze d’arte che ancora abitano chiese, palazzi e musei. Fondazione Brescia Musei è particolarmente fiera di aver realizzato e condiviso questa mostra con il Comune di Brescia, anche perché si colloca in occasione della restituzione alla città della Pinacoteca Tosio Martinengo, dopo nove anni di chiusura al pubblico”, ha sottolineato, invece, il direttore di Brescia Musei, Luigi Di Corato.
L’evento espositivo, promosso da Comune di Brescia e da Fondazione Brescia Musei e organizzato da Civita Mostre, prosegue la tradizione delle mostre dedicate ai grandi maestri della pittura antica e, come è stato più volte ricordato, è l’occasione per valorizzare i capolavori di Tiziano, per ripercorrere l’eco suscitata dalla sua opera presso i maggiori pittori bresciani del tempo, da Girolamo Romanino al Moretto e a Giovan Girolamo Savoldo e infine per riscoprire le vicende relative alla decorazione e ai progetti di ampliamento del Palazzo della Loggia che videro coinvolto anche Andrea Palladio.
Si tratta di una proposta culturale che permetterà di ripercorrere, per tutto l’arco della sua durata, l’influenza che il grande pittore ebbe sugli sviluppi della pittura bresciana. Il complesso Averoldi, conservato nella collegiata dei Santa Nazaro e Celso, “presente” nel percorso allestito in Santa Giulia grande alle più moderne tecnologie, rappresenta uno spartiacque nella storia della pittura bresciana del Cinquecento, in quanto il suo arrivo in città provocò reazioni a catena negli esponenti più ricettivi dell’arte locale.
Per rendere chiaro questo percorso il curatore della mostra, Francesco Frangi, con il supporto di un prestigioso comitato scientifico, ha selezionato oltre cinquanta capolavori, provenienti da importanti istituzioni museali, italiane e internazionali, come la Pinacoteca di Brera, il Museo Poldi Pezzoli e le Civiche Raccolte d’Arte del Castello Sforzesco di Milano, i Musei Capitolini e la Galleria Borghese di Roma, la Galleria Palatina di palazzo Pitti di Firenze, l’Accademia Carrara di Bergamo, il Museo di Palazzo Bianco e di Palazzo Rosso di Genova, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, la Pinacoteca Ala Ponzone di Cremona, la Galleria Sabauda di Torino, il Museo del Prado di Madrid, il Liechtenstein Museum e il Kunsthistorisches Museum di Vienna, il Museo di Belle Arti di Budapest, il Museo Puškin di Mosca, la National Gallery di Washington.
“L’incontro tra Tiziano e il contesto bresciano rappresenta uno dei capitoli più affascinanti della pittura del Cinquecento in Italia settentrionale. Da una parte c’è il maggiore colorista del Rinascimento, dall’altra una tradizione artistica, quella di Savoldo, Romanino, Moretto, capace di conquistarsi un indiscusso primato sul fronte degli studi luministici e delle ricerche naturalistiche. Il dialogo è di quelli da non perdere”, ha affermato Francesco Frangi, curatore della mostra.
Un’audioguida inclusa nel biglietto di ingresso sarà a disposizione di tutti i visitatori per arricchire il percorso di visita. Un ricco catalogo è curato da Silvana Editoriale. Per completare l’offerta culturale legata alla mostra, sono previste diverse attività dedicate alle scuole ma anche al pubblico adulto. Un nutrito programma didattico è stato predisposto per coinvolgere gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, attraverso visite guidate, laboratori e percorsi tematici condotti dagli operatori dei Servizi educativi di Fondazione Brescia Musei. Per il pubblico extra-scolastico sono invece previste per gli adulti visite guidate che uniscono alla mostra approfondimenti in città e sul territorio, specifiche attività per le famiglie e cicli di conferenze per tutti gli appassionati che vogliono indagare specifiche tematiche legate al Rinascimento.
Alla mostra è strettamente collegata la riapertura della Pinacoteca Tosio Martinengo, finalmente nella sua sede storica di Piazza Moretto, dopo 9 anni di chiusura, nelle cui collezioni sono presenti alcuni straordinari esempi della cultura artistica di Brescia e Venezia nel Cinquecento. La connessione tra i due eventi è resa ancor più significativa dalla scelta di istituire un unico biglietto di ingresso per la visita della mostra, della Pinacoteca Tosio Martinengo e del Museo Diocesano dal 21 marzo all'1luglio . Il progetto è inoltre completato da un articolato itinerario di visita che comprende la Collegiata dei Santi Nazaro e Celso (dove è tutt’ora conservato il Polittico Averoldi), il santuario di Sant’Angela Merici e numerose altre chiese a Brescia e nel territorio della provincia.