Sant’Afra: un lavoro certosino
La cupola, con l’affresco dedicato alla Pentecoste, è stata l’oggetto principale del restauro. La facciata è stata ripulita. L’inaugurazione è fissata per il 24 settembre con una celebrazione
Un gioiello nascosto, ma in realtà visibilissimo. Così si potrebbe definire la chiesa di Sant’Afra in Sant’Eufemia, particolare già a partire dal nome, ma soprattutto per quanto riguarda la sua storia. La chiesa non è stata concepita come chiesa parrocchiale, ma apparteneva al monastero benedettino che fu espropriato alla Chiesa durante l’età napoleonica, come ricorda il coro ligneo tipicamente monasteriale al suo interno. Proprio a Sant’Eufemia era dedicata questa chiesa finché, durante la Seconda Guerra Mondiale, l’originale parrocchiale di Sant’Afra venne distrutta dai bombardamenti alleati. I fedeli decisero allora di adottare come nuova chiesa quella di via Spalto San Marco, che diventò dunque Sant’Afra in Sant’Eufemia. Il restauro della parrocchiale di Sant’Afra è iniziato circa un anno fa e completa la prima parte del progetto per il restauro completo composto da tre lotti. Grazie a Cariplo, al contributo dell’8x1000 della Cei e a quello, seppur minore ma non meno importante, dei fedeli cittadini si sta per chiudere la prima parte dell’intervento. “I lavori si sono mossi secondo due fattori: quello nascosto, strutturale e antisismico, e quello più visibile della facciata e degli affreschi – spiega il parroco don Faustino Guerini –. Il primo ha riguardato l’imbragatura della facciata che tendeva ad aprirsi e la messa in sicurezza della cupola all’esterno che tendeva ad affossarsi”. La cupola, riccamente affrescata al suo interno, è stata perciò alleggerita da tutto il materiale e i travetti di sostegno riposizionati. In parallelo anche la facciata è stata ripulita dalle tracce dello smog e dalla vegetazione, in modo da conferire un volto nuovo all’antica chiesa.
Nella controfacciata è stata anche restaurata la grande finestra e i due affreschi dei Santi Pietro e Paolo. La cupola è stato l’altro grande intervento realizzato da questo progetto. L’affresco settecentesco di Carlo Innocenzo Carloni, che raffigura la Pentecoste, era deteriorato e poco leggibile dal basso, così è stato pulito interamente. Lo stesso pittore è stato autore degli affreschi che si trovano nella sala della sede della Croce Bianca in città. Oltre alla cupola, i restauratori sono intervenuti anche sui pennacchi e sulle cantorie a lato dell’organo. Anche l’antico impianto di riscaldamento a pavimento, non funzionante, è stato rimosso, e i vecchi fari alogeni sono stati sostituiti dal moderno led. “Con mia grande sorpresa i parrocchiani si sono dimostrati entusiasti di questo primo lotto di intervento su questa chiesa. Entusiasti in due termini: il gruppo del Consiglio per gli affari economici si è prestato a dare supporti e consigli nella selezione delle ditte e nell’affiancare il direttore ai lavori – racconta don Faustino – poi le donazioni dei parrocchiani sono state oltre le mie aspettative, nel senso che ci sono state tantissime piccole donazioni, il che dà la certezza che queste persone amano la loro chiesa”.
L’inaugurazione. L’attesa è molta per festeggiare questo primo traguardo di recupero e nuova valorizzazione. Al momento l’inaugurazione è fissata per il 24 settembre con una celebrazione eucaristica, ma verranno organizzate anche iniziative culturali di contorno per spingere ancor di più i fedeli a riscoprire questa perla del centro storico.