Sanità: le proposte dei medici per le regionali
Il Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici si è messo in ascolto dei medici bresciani con l’obiettivo di raccogliere le priorità da mettere in campo per contrastare questa la “crisi” della sanità, che mette in discussione la sostenibilità economica e quindi la sopravvivenza stessa del nostro Servizio Sanitario Nazionale
In vista delle prossime elezioni regionali in Lombardia, il Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici si è messo in ascolto dei medici bresciani con l’obiettivo di raccogliere le priorità da mettere in campo per contrastare questa la “crisi” della sanità, che mette in discussione la sostenibilità economica e quindi la sopravvivenza stessa del nostro Servizio Sanitario Nazionale.
A tal fine l’Ordine ha realizzato in gennaio un sondaggio a risposta chiusa e anonima svolto mediante questionario on line tra gli 8.129 iscritti sul tema “Salute per tutti? - Elezioni regionali lombarde: le priorità secondo i medici bresciani” che ha ottenuto un riscontro molto significativo, con la partecipazione complessiva di 1.573 medici, pari al 20%, nettamente superiore alla significatività statistica. Le risposte per contrastare le crescenti difficoltà del sistema sanitario lombardo convergono sulla necessità di ridurre la burocrazia (86,3%), rafforzare la comunicazione tra ospedali e medicina territoriale che è ritenuta inefficace (85,5%) e su una maggiore integrazione tra i sistemi sanitario e di welfare (73,9%). Per rispondere ai bisogni di salute della collettività sono necessari investimenti sui medici del territorio, sui servizi di Pronto soccorso e di medicina specialistica, nel quadro di una rivisitazione complessiva del sistema.
Riguardo alla riforma regionale dei servizi territoriali, se è vero che Case e Ospedali della comunità hanno un disegno già definito dal punto di vista strutturale, grazie ai fondi del Pnrr, serve però uno scatto in più: queste strutture devono essere “riempite” di regole e funzioni, e per concretizzare in modo efficace la riforma è fondamentale investire su personale dedicato (87%), oggi drammaticamente carente. “Le criticità e le proposte che emergono dal sondaggio - afferma il presidente dell’Ordine, Ottavio Di Stefano – esprimono chiaramente il disagio dei medici in vista delle sfide che attendono la sanità lombarda nei prossimi cinque anni. L’Ordine è chiamato a svolgere quell’indispensabile ruolo culturale che da sempre gli compete: sarà nostro impegno approfondire le istanze evidenziate dalla comunità medica del nostro territorio, per portarle al più presto all’attenzione delle istituzioni sanitarie”.