Rolfi sindaco? “Ad oggi lo escludo"
Con 9.602 preferenze Fabio Rolfi è il consigliere leghista più votato alle regionali. Esclude, inoltre, una sua candidatura a sindaco di Brescia. Resta il fatto che il “centrodestra, se vorrà vincere, dovrà tener presente che la coalizione è a trazione leghista”
Con 9.602 preferenze Fabio Rolfi è il consigliere leghista più votato alle regionali. Tra le fila del Carroccio, la Leonessa porta in Regione anche Floriano Massardi, Paolo Francesco Ghiroldi e Federica Epis. La squadra bresciana del centrodestra è guidata dalla Lega che porta al Pirellone quattro consiglieri. Tre scranni vanno invece a Forza Italia (Alessandro Mattinzoli, Claudia Carzeri e Simona Tironi) e uno a Fratelli d’Italia (Viviana Beccalossi).
A questo punto, che spazio ci sarà per Brescia in Regione? “Sarà uno spazio importante – è la risposta di Rolfi – così come lo è stato con la giunta Maroni. Del resto, riprendendo il leitmotiv che ha caratterizzato la mia campagna elettorale, deve esserci più Brescia in Lombardia anche nelle politiche regionali, non soltanto nelle posizioni di governo”. Brescia è la provincia traino della Lombardia, “anche più dell’area metropolitana milanese, con importanti specificità in campo economico, produttivo, agricolo e per ciò che concerne i servizi alla persona. In tal senso dobbiamo pesare di più”. Tutto dipenderà “dalla qualità della politica messa in atto dai bresciani eletti e dalla loro capacità di fare lobby. Ho rilanciato questo termine, lobby territoriale, che significa far pesare Brescia, facendo anche accordi bipartisan, ma in favore del nostro territorio”. Dopo le elezioni i rapporti di forza sono mutati. La conquista della Loggia è possibile? “Sì, lo era anche prima, la giunta Del Bono si caratterizza per una grande capacità mediatica ma da una scarsità di risultati, una lontananza dalle persone, dai loro problemi. Sono mancanze, queste, che sono state esplicitate nel voto di domenica”.
L’avvio della campagna elettorale è alle porte. “Bisogna preparare una squadra all’altezza della situazione, capace, con i piedi ben saldi sul territorio bresciano, sulla città, nella città”. Se ci saranno questi presupposti la vittoria “sarà una conseguenza naturale”. Intanto, a Brescia come a livello nazionale, la Lega sorpassa Forza Italia in termini percentuali. A questo punto tutti si pongono la medesima domanda: c’è la possibilità che il candidato sindaco sia un’espressione del Carroccio? Sarà lei il candidato? “Avevamo raggiunto un accordo che dava a Forza Italia il diritto di esprimere il proprio candidato in funzione dell’appoggio alla presidenza di Fontana. In questo contesto, se matureranno scelte differenti lo sapremo. A oggi escludo questa ipotesi. Per quanto mi riguarda, non nascondo che mi sarebbe piaciuto (correre per la carica di sindaco ndr) –magari in futuro potrà capitare – grazie anche al consenso notevole che la città mi ha attribuito in termini di preferenze”. È esclusa l’ipotesi, quindi. Resta il fatto che il “centrodestra, se vorrà vincere, dovrà tener presente che la coalizione è a trazione leghista”.