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Brescia
di REDAZIONE 15 gen 2024 10:31

Ricordando don Renato Laffranchi

Don Renato Laffranchi stimava don Primo Mazzolari... Si è scoperto che si scrissero delle lettere. Don Umberto Zanaboni, vice postulatore della causa di beatificazione di don Primo, il 20 gennaio alle 17, negli spazi dello studio di via Matteotti 31, presenterà il contenuto della corrispondenza fra i due sacerdoti. A seguire, alle 18, si terrà la celebrazione eucaristica animata dal coro interparrochiale.

Portato a Brescia da bambino da Rivarolo Mantovano dove era nato alla fine del 1923; a Brescia ha fatto gli studi dalle elementari alla maturità classica. Si trasferì a Venezia per studiare arte, ma sorprendendo i parenti e sé stesso entrò in seminario per diventare sacerdote. Credeva di avere archiviato per sempre il sogno di diventare pittore e per il fascino straordinario delle materie di studio e per l'aria di diffidenza verso l'arte che tirava allora nella Chiesa, a protezione di chi sa quali morigeratezze e ortodossie. Ma in quegli anni una vocazione inconsapevole e clandestina lo indusse a tradurre dissensi e disagi in feroci caricature di persone, situazioni e insegnamenti che, divertivano i superiori ai quali voleva celarle, tanto che se le passavano in Curia. Ordinato prete nel 1946, dopo due anni in città, restò per sette anni a Pisogne, dove le luci e i colori del lago e l'esistenza di un grande stanzone nel povero appartamento del curato, furono le galeotte provocatrici per iniziare a dipingere. Il giovane prete che “dipingeva come Picasso“ incuriosì qualche esperto che venne da Milano, fu convinto, e lo incoraggiò alla prime mostre (fonte www.renatolaffranchi.it) . 



REDAZIONE 15 gen 2024 10:31