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Brescia
di MASSIMO VENTURELLI 07 ago 2020 07:56

Recovery Fund per il trasporto pubblico

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Lettera dei vertici dell'Agenzia Tpl di Brescia al ministro dei trasporti e delle infrastrutture Paola De Micheli perché nel dibattito sull'utilizzo dei fondi europei per la ripartenza entri anche il trasporto pubblico locale

Dopo i sindaci bresciani, anche il vertici dell’Agenzia di Tpl di Brescia prendono carta e penna per sottolineare le difficoltà e le criticità in cui versa il trasporto pubblico locale che diventeranno ancora più pensati con la ripresa dell’anno scolastico. Destinataria della lettera firmata da Claudio Bragaglio e Alberto Croce è la ministra delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli- Per conoscenza la lettera è stata inviata anche al suo vice e a tutti i parlamentari bresciani. Presidente e direttore dell’Agenza di Tpl chiedono che nel dibattito in corso sull’utilizzo del fondi messi a disposizione dall’Unione europea per la ripartenza entri anche la “cenerentola” trasporto pubblico locale per il quale, in ragione dell’emergenza Covid-19 si sono “assolutamente necessarie scelte prioritarie” come incremento di servizio,“con un corrispondente incremento di costi ed una riduzione degli introiti” (che a Brescia per il 2020 è prevista per il 50% ovvero con ricavi che si riducono da circa 40 mln a 20 mln di euro).

“L’emergenza riguardante il tema delle risorse – si legge ancora nella lettera - è tanto più evidente in considerazione del “rischio caos” che si preannuncia se non si è in condizione di sostenere il Tpl e l’attività di esercizio delle Aziende, con riferimento alla realizzazione del piano per le Scuole Secondarie, definito in sede di Tavolo di confronto, promosso dalla Prefettura di Brescia”.

Bragaglio e Croce sottolineano ancora come in questa fase, la realizzazione di nuove infrastrutture abbia un ruolo molto limitato rispetto alla esigenza di assicurare un livello di funzionamento del servizio almeno pari a quello attualmente offerto e, auspicabilmente di qualità e standard prestazionali migliori di quelli esistenti, attraverso un deciso potenziamento e la qualificazione del trasporto pubblico locale, “servizio – scrivono nella lettera al Ministri -  che se non adeguatamente sostenuto in modo costante, convinto e continuativo con rilevanti importi anche sul fronte delle Aziende, sia private che pubbliche, rischia di avvitarsi in una spirale negativa (meno servizi, meno utenti, meno ricavi e dunque, ulteriori riduzioni) e di collassare”.

I vertici dell’Agenzia di Brescia chiedono di evitare che le scelte indirizzate in via esclusiva o prevalente verso le grandi infrastrutture oscuri – come sta avvenendo – la rilevanza della mobilità collettiva, della sua sostenibilità, della accessibilità ai servizi (si pensi alle aree marginali da rivitalizzare e ripopolare) e del suo intrinseco valore aggiunto.

Al centro delle scelte governative andrebbe auspicabilmente posto il valore specifico del Trasporto Pubblico Locale, con due attenzioni particolari: quella per il livello qualitativo della loro erogazione - in primo luogo in termini di prestazioni; e quella per il livello quantitativo del volume di offerta e l’adeguatezza ai fabbisogni di mobilità (frequenze, arco temporale di servizio, diffusione territoriale, intensità, continuità stagionale).

“Entrambi questi aspetti – continuano - presuppongono la disponibilità di un volume di risorse economiche all’altezza delle esigenze e soprattutto la stabilità in termini monetari reali nel tempo

Bragaglio e Costa chiedono ancora di promuovere l’applicazione effettiva dei costi standard riconoscendo in ogni caso al “sistema Tpl” risorse globalmente commisurate al valore economico intrinseco del servizio, ancor più da valorizzare in considerazione degli aspetti di sostenibilità ambientale e di promozione territoriale (sul sistema produttivo e a favore del turismo) che vi sono associati per evitare che il trasporto pubblico locale (al di fuori dei grandi centri urbani) si riduca a servizio “marginale” indirizzato prevalentemente solo a soddisfare la mobilità scolastica extraurbana (oggi 35% dei bus-km) per evitare il depotenziando di altre funzioni del servizio stesso.

La lettera partita da Brescia si conclude con un’ultima raccomandazione: che sotto il profilo programmatorio e organizzativo si operare una svolta dedicando attenzione preminente agli aspetti collegati al servizio e non tanto o solo – in questa emergenza - a quelli connessi alle infrastrutture e alla dotazione di mezzi di produzione (veicoli), tanto più che gli investimenti per infrastrutture/mezzi hanno effetti moltiplicatori e ricadute sull’economia nazionale modestissimi e dilazionati nel tempo (si consideri peraltro come quasi tutto il parco rotabile sia prodotto e acquistato all’estero).

MASSIMO VENTURELLI 07 ago 2020 07:56